8. La schiavitù in fabbrica…ma dove?
Le accuse rivolte dai media contro le condizioni di lavoro dei lavoratori cinesi della Apple si sono trasformate in un fiasco.
Le Figaro.
Suicidi alla Telecom France
I suicidi alla Foxconn non sono nulla se paragonati a quelli della Telecom France. Quando ancora alla Foxconn eravamo a quota 9 nell'azienda francese erano 46, maggiori di 5 volte. 11 nei primi mesi dell'anno 2010. Per di più la Telecom ha solo 102 mila addetti in tutta la Francia e il tasso di suicidi in Francia è (forse) inferiore a quello cinese. Il tasso dei suicidi in Francia è 17 ogni 100 mila abitanti. Siccome veniamo a sapere che tra il 2008-2009 i suicidi alla Telcom France sono stati 35 e probabilmente si è trattato di un cluster allora dobbiamo ancora constatare che il numero di suicidi rispetto alla popolazione di riferimento non è eccezionale sebbene nettamente più alto di quello della Foxconn. Il solito Foremski ha commentato: "E' questo il costo umano della banda larga a prezzi competitivi?" (Foremski 2010). Sembrerebbe che sia il lavoro in quanto tale, anzi un buon lavoro per la verità quale quello dell'azienda francese e pagato bene a provocare i suicidi.
La Living International, una società di consulenza statunitense, ha descritto la Francia come il "miglior paese del mondo" dal punto di vista della qualità della vita eppure: "I francesi, per esempio, hanno 1,9 volte più probabilità di suicidarsi rispetto agli olandesi, 2,8 volte più probabilità rispetto agli italiani e 2,4 volte più probabilità rispetto gli spagnoli o gli inglesi. Ci sono nazioni con tassi peggiori - la Finlandia, per esempio, dove i suicidi vengono attribuiti all'alcolismo, o il Giappone, che è stato storicamente tollerante per il suicidio. Ma nella ricca Europa occidentale, la Francia si distingue, con almeno 10.500 persone che hanno posto fine alla propria vita l'anno scorso" (Sage 2009). Quindi il tasso di suicidi non dovrebbe dipendere nemmeno dalla qualità della vita.