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Non indignari, non admirari, sed intelligeri

Spinoza


Il blog si legge come un testo compiuto sulla Cina. Insomma un libro. Il libro dunque tratterà del "pericolo giallo". Un "giallo" in cui l'assassino non è il maggiordomo ma il liberale. Peggio il maggiordomo liberale. Più precisamente il maggiordomo liberale che è in voi. Uccidetelo!!!Alla fine il vero assassino (a fin di bene) sarete voi. Questo sarà l'unico giallo in cui l'assassino è il lettore. A meno che non abbiate un alibi...ça va sans dire.

mercoledì 23 aprile 2014

6.2.1: Le rivolte contadine: il vulcano sociale sta per esplodere?

6. L'imminente crollo della Cina
6.2 Il mito del Social Volcano


L'incremento della violenza popolare contro le autorità locali e le umili petizioni al governo centrale degli ultimi due decenni, dovrebbero essere comprese alla luce di una concezione confuciana dell'autorità di lunga data. Questa concezione persiste nonostante tutte le rivoluzioni ideologiche e politiche del XX secolo .... 
Ho-Fung Hung


La narrazione ufficiale della “sinistra” sulla Cina è che Deng dando in usufrutto (attenzione in usufrutto, non in proprietà) un orticello ai contadini avrebbe instaurato un sanguinario regime liberista. Dopodiché contro l’inumano regime liberista che nega i diritti umani viene instaurata un feroce “dittatura del proletariato” sull'opinione pubblica occidentale esercitata dai giornalisti di “sinistra” occidentali che nega al pubblico occidentale qualsiasi informazione (che è appunto uno dei diritti umani di cui i suddetti negano l'esistenza in Cina) sui 640 milioni di persone uscite dalla povertà grazie a quella riforma. Nessuna informazione inoltre sugli strepitosi successi economici e di produttività nelle campagne che hanno consentito per la prima volta alla Cina, dopo secoli, di evitare carestie raggiungendo l’autosufficienza alimentare. Gli stessi oggi lamentano l’intollerabile pratica comunista di espropriare la terra che, si badi bene, non è proprietà dei singoli contadini (che l’hanno in usufrutto), per pubblica utilità!!! Il tutto per un miserevole indennizzo pari a quaranta anni di reddito della terra stessa.

Già nel pieno delle proteste contro l'espropriazione delle terre, a metà del decennio scordo,  Chen Xiwen, direttore dell'ufficio del lavoro rurale del governo, affermò che la Cina non ha alcuna intenzione di privatizzare terra e non può farlo. I principi della proprietà della terra sono sanciti nella sua costituzione. Il territorio rurale della Cina è di proprietà collettiva e viene assegnato agli agricoltori con contratti di locazione di 30 anni. Gli agricoltori non sono autorizzati a usare la terra come garanzia per i prestiti o a venderla (Huanxin 2007). Non c’è che dire: turbocapiatalismo estremo.

Chi siamo

Debunkers dei miti sulla Cina. Avversari della teoria del China Collapse e del Social Volcano, nemici dei China Bashers.