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Non indignari, non admirari, sed intelligeri

Spinoza


Il blog si legge come un testo compiuto sulla Cina. Insomma un libro. Il libro dunque tratterà del "pericolo giallo". Un "giallo" in cui l'assassino non è il maggiordomo ma il liberale. Peggio il maggiordomo liberale. Più precisamente il maggiordomo liberale che è in voi. Uccidetelo!!!Alla fine il vero assassino (a fin di bene) sarete voi. Questo sarà l'unico giallo in cui l'assassino è il lettore. A meno che non abbiate un alibi...ça va sans dire.

lunedì 10 febbraio 2014

6.3.5: Disugualianze città-campagna (2): Lo sviluppo della Cina ha dunque sacrificato i contadini?

6. L'imminente crollo della Cina
6.3 Disugualianze



In Cina il reddito dei contadini è stato sempre inferiore a quello dei cittadini, costituendo il problema più comune. L'occupazione non agricola è importante per il reddito delle famiglie rurali e la sua distribuzione. Mediamente il reddito marginale è più alto nelle attività locali non agricole o per i migranti che non in agricoltura. La quota dei salari nel reddito rurale è salita bruscamente quando l'industria rurale prosperava e progredivano i processi migratori. I molteplici effetti si vedevano sia nei villaggi industrializzati sia in quelli in cui prevaleva la migrazione. Il reddito da salari aveva l'effetto anche di aumentare la differenziazione dei redditi. Il suo contribuito alla disuguaglianza del reddito rurale era del 21 per cento nel 1988, dell 40 per cento nel 1995, ma era poco di più 41 per cento anche nel 2007 rimanendo sostanzialmente stabile. Il rallentamento è stato dovuto alla riduzione disparità di reddito tra le zone rurali della Cina per le maggiori opportunità di avere un lavoro sia in campagna che in città che si sono diffuse più ampiamente tra le varie province e contee. In linea di principio, la migrazione può aumentare o diminuire le disuguaglianze a seconda che le famiglie povere, che sono maggiormente incentivate ad  inviare i migranti, abbiano la possibilità di farlo. L'analisi delle conseguenze del fenomeno dei migranti sul reddito delle famiglie rurali utilizzando l'indagine CHIP (China Household Income Project) del 2007 ha mostrato che questo ha ridotto la povertà rurale e, di conseguenza, la disuguaglianza (Luo e Yue 2010). Uno studio ha  analizzato la disuguaglianza del reddito rurale utilizzando il sondaggio annuale del Ministero dell'Agricoltura in 100 villaggi (Benjamin et al. 2005). Tra il 1987 e il 1999, il coefficiente Gini (spazialmente a prezzi uguali) è salito da 0,29 a 0,35. La maggior parte di questo aumento è stato a livello locale. Considerando che in questo periodo il lavoro non agricolo locale ha fatto, com'è naturale, aumentare la disuguaglianza, mentre il lavoro migrante temporaneo (tanto deprecato dai giornalini della sinistra radicale)  l'ha fatta diminuire.

La differenza di reddito tra campagna e città
si sta restringendo
L''industrializzazione ha ovviamente favorito gli abitanti delle città e il controllo della migrazione ha impedito la formazione di ceti poveri urbani (Knight 2013). Il contributo alla disuguaglianza globale data dalla differenza media dei redditi rurali e urbani è passato dal 37 per cento nel 1988 al 54 per cento nel 2007. Con l'adeguamento alle differenze dei prezzi a livello territoriale, porta il dato del 2007 al 41 per cento (Li et al. 2013 ), dato che è  superiore, in generale, a quello di molti altri paesi in via di sviluppo ed è dovuto in gran parte al successo clamoroso dell'economia cinese oltre al fatto che la campagna cinese è particolarmente sfavorita nella ripartizione delle risorse (quantità di terra per agricoltore). Tralasciando il fatto che la Cina è fondamentalmente incommensurabile con qualsiasi altro paese al mondo tranne l'India (dove come abbiamo visto gli indici di disegualianza sono in gran parte superiori a quelli cinesi).

giovedì 6 febbraio 2014

6.3.4: Disegualianze città-campagna (1): I contadini cinesi sono più poveri ora che 20 anni fa?

6. L'imminente crollo della Cina
6.3 Disugualianze


I contadini cinesi sono più poveri ora che 20 anni fa. 
Liberazione (mar. mazz. 2007).

Nel 1952 il Pil per abitante era inferiore a quello del 1890. Alla fine del 19° secolo il reddito dei cinesi era ancora nella media mondiale, nel 1949 era poco più della metà di quello indiano. Nel 1952 la produzione industriale non era più elevata di quella del 1900. La quantità di cereali per abitante era circa quella del 1800 mentre il redito per abitante non si era alzato negli ultimi 130 anni. Nel 1930 una famiglia media di agricoltori americani possedeva 67 ettari di terra ovvero quaranta volte quella di un cinese. In Cina tra il 1890 e il 1935 il PIL per abitante era aumentato dello 0,16 all’anno. Praticamente stagnante (Franssen 2007).

La riforma agraria messa in atto in Cina nel 1949 non aveva reso i contadini tutti uguali. I contadini poveri possedevano 0.8 ettari, quelli medi, 1,1 e quelli ricchi 2,1. I contadini poveri e medi avevano un capo di bestiame ogni due famiglie, quelli ricchi due. Allo stesso tempo tra il 1949 e il 1952 i salari degli operai erano aumentati del 143% e quelli dei contadini del 69%. Questo perché, ovviamente, lo sviluppo dell’industria era molto più veloce di quello dell’agricoltura. E dunque aumentava la differenza tra città e campagna. D’altra parte con la fuga volontarista del maoismo degli anni ’60 gli stipendi cessano di crescere sebbene continuiasse a crescere il dislivello tra città campagna soprattutto per l'aumento dell'impiego nella burocrazia statale che faceva lievitare il reddito urbano.
Bisogna tener conto da dove si veniva. All’indomani della Rivoluzione la terra era stata distribuita ai contadini e ciò aveva rimesso in moto l’economia ma poi si passò troppo velocemente alle cooperative di tipo inferiore e poi a quelle di tipo superiore, fino ad un egualitarismo spinto che aveva fatto perdere ai contadini gli stimoli per la produzione. Ma tuttavia l’errore stava nel considerare l’esperienza del passaggio al socialismo come completabile in un periodo breve. Era stata eliminata in gran parte la produzione privata e si era passati ad un sistema relativamente egualitario nel lavoro e nella ripartizione dei redditi, sebbene non si potesse parlare di egualitarismo assoluto.

Chi siamo

Debunkers dei miti sulla Cina. Avversari della teoria del China Collapse e del Social Volcano, nemici dei China Bashers.