Benvenuti

Non indignari, non admirari, sed intelligeri

Spinoza


Il blog si legge come un testo compiuto sulla Cina. Insomma un libro. Il libro dunque tratterà del "pericolo giallo". Un "giallo" in cui l'assassino non è il maggiordomo ma il liberale. Peggio il maggiordomo liberale. Più precisamente il maggiordomo liberale che è in voi. Uccidetelo!!!Alla fine il vero assassino (a fin di bene) sarete voi. Questo sarà l'unico giallo in cui l'assassino è il lettore. A meno che non abbiate un alibi...ça va sans dire.

lunedì 4 marzo 2013

8.11: Il mito dei lavoratori cinesi pagati in scodelle di riso


8. La schiavitù in fabbrica…ma dove?

Previsioni sull'andamento dei salari in Cina  e USA al cambio ufficiale.
Quelli italiani saranno superati prima

Rispondendo alla domanda se l'economia cinese si cresciuta "principalmente attraverso lo sfruttamento crudele di manodopera a basso costo" un noto sinologo risponde che siamo alle solite: "Ogni volta che un paese in via di sviluppo comincia a crescere rapidamente, gli stati più ricchi lo accusano di "barare" per mantenere i salari bassi e il tasso di cambio artificialmente basso. Ma questo non è affatto giusto; Si tratta di una tappa naturale dello sviluppo che ha un un punti finale in ogni paese. Lo stesso sarà in Cina (Kroeber 2010)"

Il vantaggio comparato della Cina come produttore a bassi salari sparità con il tempo.Ma quando un paese arretrato manca ancora vantaggi reali, come l'istruzione superiore, mercati e imprese efficienti , e capacità di innovazione, ha bisogno di salari bassi per mantenere una crescita sostenuta. Kroeber continua:"La Cina è cresciuta molto come altre economie che oggi vediamo come mature e di successo, tra cui Giappone, Corea del Sud e Taiwan. Queste nazioni hanno investito fortemente in infrastrutture e istruzione, e rapidamente spostato i lavoratori a bassa produttività nelle zone rurali verso posti di lavoro più produttivi nelle città. Quando il lavoro rurale era abbondante, i salari erano bassi, ma sono aumentati rapidamente dopo questi lavoratori in eccedenza si sono uniti alla forza lavoro urbana. La Cina sta arrivando a quel punto: il numero di giovani che entrano nella forza lavoro (dai 15 ai 24) dovrebbe diminuire di un terzo nel corso dei prossimi 12 anni. Con la diminuzione del numero di giovani lavoratori, l'andamento dei salari non può che essere ascendente. Questo sta già accadendo: il mese scorso, nella provincia di Guangdong (asse maggiore delle esportazioni della Cina) i salari sono cresciuti di almeno il 20 per cento"(Kroeber 2010). Come abbiamo già detto i luoghi comuni che si ripetono sulla Cina non sono altro che quelli che un tempo dsi dicevano delle cosidette Tigri asiatiche.


I salari cinesi nelle unità urbane sono cresciuti a doppia cifra per un intero decennio afferma Sangheon Lee, coautore dell' ILO Global Wage Report 2012/2013. I salari sono più che triplicati tra il 2000 e il 2010, e l'era del lavoro a basso costo in Cina è finita. Le cifre sono relative alle aziende del settore pubblico (SOE) i cui salari sono definiti molto alti, ma analisi separate sulle aziende piccole e medie del settore privato mostrano lo stesso andamento anche se un po' più contenuto. I salari più alti nelle aziende pubbliche dimostrano che il settore socialista dell'economia è in grado di pagare meglio i lavoratori che per altro costituiscono la vera base sociale del Partito Comunista. Scrive il Corriere della Sera: "Secondo uno studio del Boston Consulting Group (Bcg), i salari cinesi crescono a due cifre dal 2000. Altre statistiche dicono che dal 2009 a oggi sono lievitati del 43 per cento e che il costo per unità di lavoro in dollari è aumentato del 22 per cento dal 2007. Il vantaggio competitivo dell'economia cinese fondato sulla manodopera a basso costo è sostanzialmente stato annullato" (Taino 2013).


L'impressionante dinamica di crescita dei salari nel settore  manifatturiero.

Sebbene l'Asia nel suo complesso resista abbastanza bene alla crisi economica i salari asiatici dal 2008 al 2011 sarebbero diminuiti se non ci fosse la Cina.
Media annuale della crescita dei salari in Asia 2006-2011. Senza l'aumento degli stipendi cinesi nel 2008, 2009, 2011 i salari sarebbero diminuiti. I salari del 2011 per la Cina  sono quelli previsti che comunque corrispondono a ciò che è poi avvenuto

Nel 2012 gli stipendi sono aumentati nella proporzione riportata sotto. In Cina il 21% degli stipendi sono aumentati di oltre il 10% mentre in Giappone solo il 4% ha avuto aumenti simili. Complessivamente gli stipendi sono aumentati del 16,3% nel 2012.

Le prospettive sono decisamente rosee per la Cina in cui si prevede che nel 2013 il 29% degli stipendi aumenterà di oltre il 10% mentre in Giappone solo del 2%

Nel 12 ° piano quinquennale relativo al miglioramento dell'occupazione (l'ultimo in ordine di tempo), la Cina ha dichiarato di voler aumentare i livelli salariali controllando i tassi di disoccupazione. Le imprese che operano in Cina dovranno affrontare la sfida di un aumento dei costi operativi. Secondo il nuovo piano, il tasso di crescita medio annuo dei minimi salariali sarà più del 13 per cento tra il 2011 e il 2015. Lo standard per i minimi salariali di molti settori non sarà inferiore al 40 per cento del salario medio locale.
Da notare che gli stipendi in Asia 
tra il 2006 e il 2009 in molti 
paesi sono addirittura diminuiti 
in termini reali
"Per molto tempo, la Cina ha guadagnato una reputazione a livello mondiale come un paese che vanta, manodopera abbondante a buon mercato e spese generali basse. Negli ultimi anni, tuttavia, questa percezione sta cominciando a perdere la sua veridicità, mentre il costo del lavoro continuano a crescere a un ritmo sostenuto di anno in anno. Tra il 2005 e il 2010, il salario minimo nel paese è aumentato in media del 12,5 per cento ogni anno e attualmente va da 1.500 RMB nella base commerciale meridionale di Shenzhen a 870 nel comune di Chongqing a sud-ovest" (Ni 2012).

La firma dei contratti di lavoro raggiungerà il tasso del 90 per cento tra il 2011 e il 2015, rispetto al 65 per cento tra il 2005 e il 2010. Inoltre, la normativa in materia di orario di lavoro, ferie annuali e congedo per malattia, vacanze nazionali, e la tutela dei lavoratori di sesso femminile sarà ulteriormente rafforzata. Per esempio, la Cina sta considerando un piano per estendere gli attuali 90 giorni congedo di maternità a 14 settimane, offrono alle lavoratrici migliori condizioni di lavoro.
In generale, il Piano ammette che c'è un eccesso di offerta di lavoro nel mercato del lavoro, ma non fa menzione della carenza di manodopera di cui hanno sofferto negli ultimi anni molte aziende delle zone costiere. Il governo mira a controllare il tasso di disoccupazione a meno del 5 per cento tra il 2011 e il 2015. Il tasso di disoccupazione tra il 2005 e il 2010 è stato del 4,1 per cento. Il livello di salario minimo è spesso utilizzato come un esempio di vantaggio di costo contrazione della Cina. Tuttavia, a causa del rapido sviluppo gli aumenti salariali sono quasi inevitabili.

Medie degli stipendi  annuali e della crescita degli stipendi per anno.
Gli stipendi sono aumentati in maniera strabiliante.

Mentre il piano dice che c'è un significativo surplus di forza lavoro sia nelle aree urbane e rurali, molti impianti di produzione - in particolare quelli nella parte orientale della Cina e del sud le zone costiere - hanno denunciato la carenza di manodopera per anni. Ciò significa che molti lavoratori migranti preferiscono stabilirsi da altre parte.
Se le aziende non hanno abbastanza lavoratori non possono soddisfare le loro ordininazioni, i profitti si ridurranno comunque. Pertanto, anche se la politica di salario minimo della Cina sembra imporre maggiori oneri per le imprese, l'offerta di incentivi finanziari ai dipendenti è per un'azienda il prezzo che non può evitare di pagare. (Ni 2012).



Nel centro di produzione hi-tech intorno alla città di Shenzhen, l'aumento del salario minimo previsto è del 13,3 per cento nel 2013. Shenzhen aveva visto il suo salario minimo salire nel febbraio del 2012, del 13,6 per cento, per arrivare a 1.500 RMB (US $ 236) al mese. Il China Daily ricorda che i governi locali aumentano i loro livelli di salario minimo, almeno una volta ogni due anni. Con l'aumento del 13,3  per cento lo stipendio arriverà a 1.700 RMB ($ 268). Alcuni, come la rivista Wired, sono preoccupati  per il possibile aumento di prezzo  dei gadget tecnologici. Ma oggi la produzione si va sempre più spostando dalle zone come lo Jiangsu nella Cina orientale - in cui sono realizzati una grande quantità di componenti Samsung, Apple, Nokia -alle aree interne molto più povere dove i costi della terra e gli stipendi sono notevolmente inferiori. Qui, a differenza della costa sud orientale, c'è ancora abbondanza di manodopera. Dato l'aumento dei costi operativi nelle zone costiere della Cina, molti investitori trasferiscono le loro fabbriche nelle regioni occidentali della Cina, non solo per approfittare dei bassi costi di manodopera, ma anche per godere degli incentivi introdotti dalla campagna del "Go West". Tuttavia, vale la pena notare che i redditi di queste regioni possono crescere ancora più velocemente rispetto al livello medio nazionale nei prossimi anni. Il tasso di crescita dei salari minimi nella provincia del Sichuan ha raggiunto il 23,5 per cento nel 2012 quasi raddoppiando il dato nazionale. Questo è un ulteriore elemento che contribuisce alla tendenziale diminuzione delle disparità di reddito. Si sta avverando la previsione di Deng su coloro che diventano ricchi per primi e che aiuteranno quelli che stanno indietro.
L'impressionante crescita dei salari cinesi
La taiwanese Foxconn (di cui si vocifera di un raddoppio dei salari entro il 2013) ha tracciato il percorso, e ha già avuto un profondo - e positivo - impatto su un paese nella provincia di Henan, nella Cina centrale, dove si è installata due anni fa e rappresenta oggi il 48 per cento delle esportazioni totali della provincia. La Acer produce circa dal 30 al 40 percento dei suoi notebook nel comune di Chongqing, già alla fine del 2011, la Philips ha optato per Chengdu nella vicina provincia di Sichuan, altri, come Dell, si stanno spostando nelle zone centrali della Cina, e propendono verso la 'spedizione' via treno direttamente in Europa (Millward 2013).


Dicevamo che Shanghai non è la Cina ma che è anche la Cina, come Cina sono anche le regioni arretrate dell'interno. In Svezia una azienda ha stabilito uno stipendio uguale a quello estone per il fatto in Svezia non c’è uno stipendio minimo. Questo non potrebbe succedere in Cina: "Nel 1993 la Cina ha dato il via ad un sistema mirante a garantire i diritti degli operai e ad assicurare un aumento regolare delle entrate. Il criterio dei salari minimi è deciso dai rispettivi governi provinciali e corrisponde al livello di sviluppo economico." (Accelerazione 2007). I salari minimi danno l'idea della complessità di un continente come la Cina. I salari minimi sono aumentati dal 2009 al 2012 mediamente dal 15 al 25% ogni anno per una espressa volontà del governo. Alla Foxconn nel 2012 sono aumentati del 25%. Questi sono gli stipendi minimi in base a cui devono essere aggiunti almeno il 40 o più spesso il 50% dei contributi obbligatori per il welfare. In generale le zone costiere hanno salari minimi più alti di quelle dell'interno. Ci sono anomalie Haikou, capitale dell'Hainan ha un salario minimo minore di Kashgar. I salari sono relativi alle capitali e non necessariamente alle città chiave così per il Guangdong l'indicatore chiave è Guangzhou e non Shenzhen come per la provincia di Fujian si usa Fuzhou e non Xiamen

Secondo le disposizioni sul salario minimo del 2004 esso non comprende i seguenti pagamenti: ore straordinarie, compensi per la pausa pranzo o turni di notte, condizioni di lavoro estreme o speciali, prestazioni sociali fornite da leggi e regolamenti nazionali.
I governi locali devono misurare i loro livelli salariali minimi basandosi su una combinazione di variabili regionali, tra cui: costo medio della vita, contributi personali dei dipendenti per la previdenza sociale e dei fondi casa, livelli medi di retribuzione, i tassi di disoccupazione e  tassi regionali di crescita economica.

Tutte le quattro le aree di cui sopra, hanno spinto i loro livelli salariali minimi intorno o oltre il 13 per cento nel 2012, e questa tendenza  continuerà per i prossimi due o tre anni, perchè il governo punta su questi aumenti  nel 12 ° piano quinquennale ancora in corso (Wage Hikes 2012).
Il  brusco calo della povertà di cui parleremo più diffusamente in uno post specifico deriva principalmente dalla crescita dei salari. Il salario in Cina sta raddoppiando ogni sei anni. Nessun altro paese offre prestazioni simili. La Cina perderà il suo status di paese con salari bassi ad un ritmo rapido. Un buon esempio di questo è l'evoluzione dei salari in Cina rispetto a quelli del Messico. La cosa più impressionante è la velocità con cui si verifica, in particolare in combinazione con l'elevato numero di lavoratori interessati (Vandepitte 2013).

Ma proprio nel 2013 i salari cinesi avrebbero addirittura sorpassato quelli messicani secondo Merrill Lynch (Reuters 2013). Infatti rilevava il Wall Street Journal che "La posizione della Repubblica popolare come produttore a basso costo di prodotti finiti ha iniziato ad essere usurpata da nazioni come il Vietnam, il Messico, e in alcuni casi, la Corea del sud." (McIntyre 2011). Dunque la delocalizzazione è già iniziata. Alla Cina ormai interessa poco la produzione di merci a basso valore aggiunto almeno nelle zone costiere.


Gli aumenti salariali continueranno nel lungo termine per due ragioni: in primo luogo, la popolazione in età lavorativa della Cina è in procinto di smettere di crescere, e, in secondo luogo, il governo si è impegnato a alla riduzione delle disuguaglianze. Ad esempio, il 12 ° piano quinquennale mira ad un aumento annuo del livello del salario minimo non inferiore al 13 per cento. La costante tendenza al rialzo dei salari cinesi ha anche avuto alcune conseguenze significative per la politica macroeconomica, la riallocazione industriale e la distribuzione del reddito.



Sul fronte macroeconomico, la crescita del costo del lavoro aumenta la pressione competitiva per le piccole e medie imprese e porta alla riallocazione strutturale e spaziale tdelle industrie cinesi. E' un effetto, in una certa misura, desiderabile, perché contribuisce a formare una nuova struttura industriale e stabilire un nuovo modello di crescita. Questo porterà inevitabilmente le imprese a rispondere attraverso scelte tecnologiche e l'adeguamento strutturale. Ormai gli investimenti in industrie ad alta intensità di manodopera devono essere scartati dalla Cina. Ci saranno deflussi di investimenti nelle industrie ad alta intensità di manodopera in India e Vietnam. Data che l'alta quota  della popolazione in età lavorativa della Cina nel contesto dei paesi emergenti l'aumento dei salari cinesi tende ad avere un impatto positivo sull'aumento dei salari nel mondo (Cai Fang 2011).

Questo deflusso è già cominciato. Scriveva il Sole 24 dopo gli scioperi del 2010: «Qui nel Guangdong, purtroppo, gli aumenti salariali sono diventati una costante ormai da tempo - avverte Christian Ritschl, direttore generale di Optical Technology Manufacturing, un'azienda italiana di Dongguan che produce componenti per l'industria degli occhiali -. Basti pensare che nel 2009 la retribuzione mensile minima era salita da 650 a 720 yuan, e il primo maggio scorso è stata nuovamente ritoccata a 950 yuan. La tendenza, quindi, mi pare chiara e inarrestabile»  Quindi anche qui «Si ripeterà quanto già accaduto in passato a Taiwan o in Corea: le produzioni a basso valore aggiunto si sposteranno in paesi caratterizzati da un costo del lavoro più basso», risponde Xie (Vinciguerra 2010). Del resto, sono le stesse autorità del Guangdong a spingere in questa direzione. «Da qualche anno, ormai, il governo locale ha varato la cosiddetta politica del "pulire la gabbia e cambiare gli uccelli" finalizzata all'espulsione graduale delle manifatture tradizionali e all'attrazione degli investimenti industriali a maggior valore aggiunto - aggiunge Vettoretti -. Questa politica non verrà modificata, e il fatto che la municipalità di Shenzhen abbia investito direttamente in un nuovo parco industriale nel nord del Vietnam dimostra la scelta strategica dei cinesi di delocalizzare altrove le produzioni che ormai non sono più competitive nel Delta del Fiume delle Perle» (Vinciguerra 2010).

Infine un aggiornamento agli stipendi annuali del 2014. I lavoratori guadagno mediamente 50.000 Yuan ovvero 7.200 Euro (10.000 Euro a Parità di Capacità d'Acquisto- PCA con l'Italia) con un aumento del 9,4% al netto dell'inflazione (più del PIL dunque che è aumentato del 7,4%). I lavoratori delle imprese dello stato (SOE) percepivano 56.000 Yuan ovvero 8.100 Euro (11.300 euro PCA). Negli istituti finanziari delle imprese statali, nell'informazione e nelle telecomunicazioni 100.000 Yuan pari a 14.500 Euro (20.000 Euro PCA). Nel settore privato 36.000 Yuan pari a 5.200 Euro (7.200 Euro PCA). Come c'era da aspettarsi i dipendenti dalle aziende multinazionali straniere guadagnano più della media 70.000 Yuan ossia 10.100 Euro (14.100 PCA) poco più delle grandi compagnie private cinesi 68.000 Yuan pari a 9.800 euro (13.800 PCA). Inutile piangere dunque aulle cattivissime multinazionali che sfruutano a sangue gli operai cinesi quando sono tra quelli più pagati. I lavoratori agricoli guadagnano 29.000 Yuan ovvero 4.200 euro (5.000 euro PCA). Sono state nalizzate 910.000 aziende in 16 settori.

Bibliografia

Accelerazione 2007. Accelerazione del processo di aumento dei salari. CinaOggi. 28 dicembre 2007.
Cai Fang 2011. China’s rising wages,  East Asia Fiorum, 5 Settembre 2011.
Demand More 2011. Workers in China Demand More from Employers. China Briefing,11 Febbraio 2011. 
Global Wage 2013. Global Wage Report 2012/2013.
Kroeber, Arthur 2010. Cinco Mitos de la Economía China, 11 Aprile 2010.
McIntyre, Douglas 2011. China Passes The US As Largest Manufacturer. Wall Street Journal.14 Marzo 2011
Millward, Steven 2013. Minimum Wage Hike in Shenzhen, China’s First Tech Hub, is Not That Scary. 30 agosto 2012. 
Minimum Wage 2012. Minimum Wage Levels Across China. China Briefing. 22 Febbraio 2012 
Ni, Vivian 2012. China Vows to Increase Wages and Improve Employment. China Briefing February 10, 2012 
Reuters 2013. Mexico hourly wages now lower than China's, reuters.com, http://goo.gl/PdYhP, 10/06/2013.
Shi Rui 2015China's Workers Earned More in 2014, but Percent Raises Shrank. Caixin. 29 Maggio 2015.
Statistics  2013. National Bureau of Statistics of China. China's Economy Achieved a Stabilized and Accelerated Development in the Year of 2012. 18 Gennaio 2013. 
http://www.chinadaily.com.cn/cndy/2012-04/16/content_15053313.html
Taino, Danilo 2013. La «fabbrica Cina» si sindacalizza e gli investimenti tornano a Ovest. Corriere della Sera, 5 febbraio 2013 
USB 2012. Prices & Earnings. UBS AG, CIO WM Research. 7 Settembre 2012.
Vandepitte, Marc 2013. La situación social en China. Perspectivas y desafíos, Rebelión, 01-08-2013.
Vinciguerra, Luca 2010Se a Pechino finisce l'era del lavoro low cost, Il sole 24 ore, 16 Giugno 2010.
Wage Hikes 2012Update: Minimum Wage Hikes Across China.  China Briefing. 28 Febbraio 2012. 
.

Nessun commento:

Posta un commento

Chi siamo

Debunkers dei miti sulla Cina. Avversari della teoria del China Collapse e del Social Volcano, nemici dei China Bashers.