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Non indignari, non admirari, sed intelligeri

Spinoza


Il blog si legge come un testo compiuto sulla Cina. Insomma un libro. Il libro dunque tratterà del "pericolo giallo". Un "giallo" in cui l'assassino non è il maggiordomo ma il liberale. Peggio il maggiordomo liberale. Più precisamente il maggiordomo liberale che è in voi. Uccidetelo!!!Alla fine il vero assassino (a fin di bene) sarete voi. Questo sarà l'unico giallo in cui l'assassino è il lettore. A meno che non abbiate un alibi...ça va sans dire.

mercoledì 16 luglio 2014

25° di Tienanmen: Parte seconda

Sgombero pacifico di piazza Tienanmen

Sgombero pacifico della Piazza, Spezzoni tratta da Tv di Hong Kong. I soldati avanzano gridando "Non attaccheremo se non saremo attaccati". Mentre la narrazione solita è che migliaia di studenti siano stati schiacciati nel sonno dai carri armati a 4:01 si mostra invece un blindato attaccato dai pacifici dimostranti. a 4:29 i manifestanti gridano in cantonese: uccideteli, uccideteli!!! In Viale Changan si vedono automezzi in fiamme e i primi feriti tra i dimostranti. Le televisioni hanno spesso nascosto le immagini televisive che chiarivano che la piazza era stata liberata pacificamente parlando di almeno 3.000 morti solo nella piazza.

Il 3 giugno, seguendo gli ordini del Comando della legge marziale, il nostro drappello, in qualità di gruppo di testa con il compito di sgom­berare la piazza, è partito dalle periferie occidentali di Pechino ed è avanzato verso piazza Tienanmen, lungo viale Chang'an. Guidata da un battaglione di ricognizione, la Centododicesima divisione ha occu­pato per prima una base a est del Museo militare, come forza di copertura dell'intero gruppo dell'esercito. Poi sono giunti alla base due reggimenti della Centotredicesima divisione in qualità di forza d'avanzata. Quattro reggimenti da Fengtai, coperti da una compagnia di perlustrazione, hanno rotto i blocchi dei rivoltosi a quattro incroci e hanno assunto le posizioni a loro assegnate. Le truppe dell'artiglieria hanno affrontato ogni sorta di difficoltà per giungere alla base. Un reggimento di quattro corpi di tecnici, veloci come il vento, è partito dalle caserme a Liangxiang e ha coperto una distanza di ventiquattro chilometri in soli ventisette minuti, per giungere alla posizione asse­gnata prima del tempo previsto. Anche un reggimento per le comuni­cazioni ha superato gli ostacoli, proteggendo la propria attrezzatura con imo sforzo immane, ed è giunto alla posizione assegnata. Durante l'avanzata verso la piazza, sulle teste di ufficiali e soldati sono piovuti mattoni e il loro passaggio è stato ostacolato da ogni sorta di oggetto a terra. Lungo la strada i rivoltosi li hanno attaccati con mazze e barre d'acciaio, mentre di fronte a loro si alzava un mare di fumo e fiamme. Ma gli ufficiali e i soldati, sfidando la costante minaccia di essere rapiti o feriti e persino di morire, hanno spinto da una parte le auto incendiate e gli spartitraffico, posizionati di traverso sulle strade, e dopo quattro ore sono giunti in piazza in orario. Il gruppo dell'esercito ha iniziato l'avanzata su piazza Tienanmen alle 21.30. Due divisioni, la Centododicesima e la Centotredicesima, e una brigata dell'artiglieria, guidate da gruppi antisommossa, sono state le prime ad avanzare seguite poi dalle restanti unità. Gli ufficiali e i soldati sono stati coraggiosi e audaci di fronte alle percosse, alle distruzioni, alle rapine, agli incendi e alle uccisioni dei rivoltosi. Invece di stare sui camion, essi avanzavano a piedi, proteggendo i mezzi con i loro corpi, mentre riuscivano a passare attraverso dodici incroci ed eliminavano sette blocchi costituiti da auto in fiamme e filo­bus. Hanno inoltre superato una foresta di blocchi stradali su una distanza di sette chilometri. Dopo quattro ore hanno raggiunto il fronte di Tienanmen alle 01.30 del 4 giugno: sono state le prime truppe a entrare nella piazza. I mezzi corazzati della Centododicesima divisione, che aveva il compito di sgomberare e pattugliare la piazza, erano partiti da Donggaodi alle 21.55 del 3 giugno. Tre dei camion sono arrivati in piazza alle 23.30 dopo un'ardua avanzata. Le unità bloccate, che avevano l'ordine espresso di riunirsi con il corpo princi­pale del gruppo dell'esercito all'angolo di Fuxingmen, hanno aumen­tato la velocità per rispettare l'ordine. La Sesta divisione corazzata, che è partita da più lontano, si è spo­stata rapidamente. Le unità di avanzata della divisione, che guida­vano il Ventunesimo reggimento carristi e il reggimento di artiglieria antiaerea, hanno raggiunto piazza Tienanmen alle 01.45 del 4. Le truppe e il comando della base dell'esercito, sotto il loro controllo e il Ventiquattresimo reggimento corazzato, sono invece giunti separata­mente alle 04.30 e alle 07.20. Le restanti unità della divisione hanno assunto le proprie posizioni vicino al Museo militare. Prima dello sgombero, i diecimilaottocento ufficiali e soldati del gruppo dell'eser­cito e i quarantacinque veicoli corazzati hanno schiacciato l'accesa arroganza degli insorti, hanno distrutto le loro linee di difesa a ovest e hanno riempito di paura i cuori degli irriducibili trincerati nella piazza (Tienanmen Papers 2001, p. 407).

martedì 15 luglio 2014

25° di Tienanmen: Parte prima



Tiananmen3.jpg
15 aprile
15 aprile, con la morte di Hu Yaobang. Gli studenti ne aprofittano per chiedere riforme democratiche di stampo liberale. Il 16 aprile, il quotidiano di Hong Kong "Ming Pao", parla dell'aperta politicizzazione dell'evento. Il 17 durante la notte Wang Dan raduna un migliaio di studenti. Il 18 propone di negoziare assieme a Li Shuk Han, sulla base di sette richieste, le più importanti sono due: in primo luogo, a rivalutare i meriti di Hu Yaobang, in secondo luogo, la fine della lotta contro la liberalizzazione borghese e la fine dei quattro principi cardinali ossia si chiede di fatto la restaurazione completa del capitalismo.  Prima della mattina, gli studenti sono davanti alla Grande Sala del Popolo per presentare una petizione al Comitato permanente. Il personale responsabile ha promesso di trasmettere le loro richieste. 07:30, Wang Dan insiste che mobiliterà più di 6.000 studenti in una manifestazione di solidarietà. 
08:00, i responsabili  dell'Ufficio centrale, invitato i rappresentanti degli studenti per entrare nella Grande Sala , per ascoltare le loro opinioni e richieste. Wang Dan, Guo Haifeng consegnano la petizione. La cosa doveva finire lì ma Wang Dan, sostiene che il dialogo non è soddisfacente, e alza la posta (cosa che farà continuamente il movimento) chiedendo il dialogo Comitato permanente Presidente. La sera alle 07:50, il membro Comitato permanente del Congresso Mazionasle del Popolo Liu Yandong e altri deputati hanno ricevuto le petizioni degli studenti. Erano presenti una dozzina di corrispondenti stranieri. Nel giro di tre ore, più di 2.000 persone si sono riuniti intorno alla porta Xinhua, Chang'an Avenue, bloccando il traffico. Intanto cominciano i primi scontri con i primi poliziotti feriti. Il movimento avrà fin dall'inizio un'ala violenta.


21 maggio 1989
La situazione si fa via via sempre più caotica. Compaiono le prime barricate, già il 21 maggio, che sono un'aperta sfida alla legge marziale:
Quando riusciamo a svoltare sul viale che porta alla guest-house di stato, cominciamo a cadere in preda al panico. Anche questo viale è inondato da un fiume di folla ed a ogni crocicchio l'ingorgo è aumentato dai posti di blocco e da quelle che cominciano ad apparire come le pri­me barricate. Le divisioni corazzate sono accampate a po­chi chilometri e il loro arrivo potrebbe essere imminente, perché — se l'operazione si farà — essa verrà verosimilmente compiuta di notte. I posti di blocco, in questa zona, sono formati da autobus messi di traverso, lasciando soltanto un varco per le camionette che trasportano i gruppi verso la piazza. Le sentinelle di guardia fermano le macchine con targa cinese, controllano i documenti, fanno scendere i conducenti ordinando loro di aprire i portabagagli, per­ché temono che le forze dell'ordine mandino camuffati i loro informatori. Una volta accertata la nazionalità della macchina, fanno di tutto per aprirmi il passaggio, che è tuttavia impresa drammatica: le automobili cinesi che mi precedono sono bloccate, la folla spinge da ogni parte e non c'è spazio per la manovra, per una via d'uscita lunga non più di cento metri perché al prossimo bivio la storia si ripeterà (Fiore 1989, pp. 153-154).

Chi siamo

Debunkers dei miti sulla Cina. Avversari della teoria del China Collapse e del Social Volcano, nemici dei China Bashers.