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Non indignari, non admirari, sed intelligeri

Spinoza


Il blog si legge come un testo compiuto sulla Cina. Insomma un libro. Il libro dunque tratterà del "pericolo giallo". Un "giallo" in cui l'assassino non è il maggiordomo ma il liberale. Peggio il maggiordomo liberale. Più precisamente il maggiordomo liberale che è in voi. Uccidetelo!!!Alla fine il vero assassino (a fin di bene) sarete voi. Questo sarà l'unico giallo in cui l'assassino è il lettore. A meno che non abbiate un alibi...ça va sans dire.

domenica 21 novembre 2021

Governare il mondo. Il colloquio Biden-Xi Jinping e il vertice sul clima

 

Governare il mondo. Il colloquio Biden-Xi Jinping e il vertice sul clima

La pericolosità della Cina non è militare. La pericolosità della Cina è che non può essere ricattata. L’Europa la puoi ricattare. Quando gli USA provano a far smettere di investire in Iran, le imprese europee ritirano gli investimenti, la Cina invece ignora le minacce.

Noam Chomsky




 

Il 16 novembre il presidente della Cina Xi Jinping e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden hanno tenuto un vertice virtuale. L’iniziativa era stata presa degli Stati Uniti. Le aspettative erano basse, il risultato scarso, interlocutorio. Il rapporto tra le due potenze era precipitato pericolosamente verso il basso. Certamente l’intento non era quello appianare in un colpo tutte le divergenze. I due leader hanno cercato di impedire che le numerose controversie tra i due paesi degenerassero in un conflitto più ampio. Diciamo che una relativa distensione sarebbe già un successo data la tendenza dell’amministrazione Biden a proseguire in un trumpismo senza Trump. Similmente all’ultimo incontro con Trump nel 2019 che aveva segnato l’inizio del deterioramento dei rapporti tra i due paesi non c’è stata nessuna dichiarazione congiunta come era avvenuto in passato. Questioni importanti come il controllo degli armamenti non sono emerse se non attraverso una generica “gestione dei rischi strategici".

Generalmente più ottimista la lettura da parte di Pechino piuttosto che quella di Washington. Il Global Times sottolineava che l’esito dell’incontro è relativamente positivo notando come le controporte non avesse usato parole dure. Ma i cinesi evidenziano pure che sebbene sia risultato un buon colloquio spesso gli USA tendano a non dare seguito alle parole spese. Secondo il giornale cinese la controparte ha rilanciato i messaggi conflittuali subito dopo il vertice dato che il Washinton Post segnala che probabilmente Biden e altri alti funzionari non saranno presenti all’inaugurazione dei Giochi Olimpici Invernali a Pechino. Una sorta di boicottaggio diplomatico senza danneggiare gli atleti americani. Gli Stati Uniti li hanno boicottati solo una volta, a Mosca nel 1980 mentre non boicottarono le Olimpiadi nella Berlino di Hitler del 1936.

Boicottaggio diplomatico dei giochi olimpici?

Biden non è stato invitato formalmente ai giochi perché probabilmente i cinesi sapevano che non avrebbe comunque partecipato e la diplomazia americana ne avrebbe approfittato propagandisticamente per delineare una sconfitta diplomatica dei cinesi. La proposta del boicottaggio diplomatico è della solita Nancy Pelosi già a inizio anno. La notizia recentemente è stata rilanciata sul Washington Post dal famigerato Josh Rogin, l’urlatore in capo delle politiche anti-cinesi. Sebbene l'amministrazione non abbia tecnicamente finalizzato questa decisione, è stata fatta una raccomandazione formale al presidente e dovrebbe approvarla entro la fine del mese, avrebbero confermato fonti dell'amministrazione. Biden ha risposta alla domanda se avrebbe mandato una delegazione con: "la delegazione sono io". I giornalisti sospettano che, come al solito, non abbia capito la domanda. Ci potrebbe però essere anche un tentativo dei Cold warrior nei media di influenzare il presidente. Gli organizzatori hanno già concordato con il CIO che non ci sarebbero stati cittadini stranieri ammessi, solo persone residenti in Cina. È la stessa modalità con cui si sono tenuti i Giochi di Tokyo della scorsa estate. Neanche Biden andò a Tokyo, mandò sua moglie.  Pochissimi altri stranieri di alto livello vi parteciparono.

Le Olimpiadi estive del 2008 sono state un grande successo. Un po’ meno i Military World Games di Wuhan nel 2019. Siamo però sicuri che i cinesi terranno d'occhio questa volta tutti i visitatori americani e saranno pronti ad agire immediatamente su chiunque sembri mostrare un insolito interesse per le maniglie delle porte e i corrimani. Xi dovrebbe invitare Biden a soggiornare al Wuhan International Hotel (quello abbastanza vicino al famigerato "mercato umido"), dove hanno soggiornato i concorrenti statunitensi durante di Giochi Militari. E dormire sul letto di Maatje Benassi. Così, per fare un po’di complottismo.

Le Olimpiadi del 2008 hanno mostrato straordinarie imprese della disciplina collettiva, coesione e coordinamento, esempi simbolici del potere del partito e dello stato cinesi. I luoghi dove si sono svolge hanno anche impressionato per la capacità di costruire infrastrutture, un tema che continua fino ai giorni nostri. Il 2008 ha preannunciato il posto che avrebbe assunto la Cina sulla scena mondiale.

Le imminenti Olimpiadi, sulla base di ciò che dice il Global Times, metteranno in evidenza robot e altre tecnologie avanzate, segnalando il passaggio della Cina da fabbrica del mondo ad avanguardia della nuova rivoluzione industriale. Se quel messaggio avrà successo, il tentativo degli Stati Uniti di schierare "alleati" per contenere la Cina sarà ulteriormente ridotto. Non c'è da meravigliarsi se gli Stati Uniti vogliono sminuire il più possibile le Olimpiadi di Pechino. Ma intanto il mainstream guidato dal New York Times è all’opera per il boicottaggio dei giochi con codazzo di femministe pro-impero e altri dirittoumanisti a senso unico. L’occasione è data da un post di una tennista cinese. Peng Shuai ha pubblicato un post sui social media in cui era triste per la fine di una storia d'amore durata anni. Pochi minuti dopo lei, o qualcun altro, ha eliminato il post. Gli screenshot, tuttavia, erano stati realizzati e continuavano a circolare.

Peng Shuai, che ha 35 anni, ha avuto una relazione insolita con un uomo sposato che ha 40 anni più di lei. Hanno iniziato a fare sesso consensuale dieci anni fa e quella relazione è andata avanti per un po' fino a quando l'uomo non è stato promosso. L'uomo, Zhang Gaoli, si trovava in una nuova posizione di potere dove qualsiasi scandalo avrebbe avuto gravi conseguenze per lui, per chiunque fosse coinvolto, per il partito e per il Paese. Ma non aveva dimenticato Peng Shuai e appena andato in pensione la contattò nuovamente. Si sono incontrati, lei non voleva fare sesso quel pomeriggio e non afferma da nessuna parte che abbiano fatto sesso quel giorno. Lui glielo ha chiesto, lei ha detto no. Non è successo niente. È rimasta a cena.

Steve Simon, numero uno della associazione tennistica WTA, e altri tennisti si sono uniti alla condanna delle presunte “violenze”sulla donna sulla base di false informazioni del New York Times. L'e-mail mandata dalla tennista cinese al WTA chiarisce: "Le notizie nella dichiarazione del WTA, comprese le accuse di aggressione sessuale, non sono vere. Non sono sparita, né in pericolo". Nell'e-mail Peng Shuai chiede anche sensatamente di chiedere la conferma a lei stessa per qualsiasi ulteriore dichiarazione WTA su di lei. Peng Shuai non ha mai affermato che sia stata "aggredita". L'affermazione di una "aggressione" è stata completamente inventata da alcuni giornalisti del New York Times. Ma ormai l’Apparato Mediatico-Industriale è altrettanto pericoloso quanto quello Militar-Industriale nel promuovere le guerre più o meno fredde.

L’esito dell’incontro dipende dalla questione Taiwan

La prova dell’esito positivo dell’incontro sarà come verrà gestita la questione Taiwan in futuro. Se Biden e il suo gruppo continuano a spingere per l'indipendenza di Taiwan, la Cina intensificherà la propria risposta. Molto probabilmente hanno influenzato l’atteggiamento morbido di Biden i donatori che tirano le fila della sua campagna elettorale con cui la Cina coltiva sempre rapporti molto buoni e che sono desiderosi di fare sempre più affari ora che la Cina sta diventando il compratore in ultima istanza.

Parlando con Biden, Xi Jinping ha proposto questi principi per le relazioni USA-Cina: rispetto reciproco, trattare l'un l'altro come uguali, cercare un terreno comune; convivenza pacifica, fare di tutto per evitare conflitti; cooperazione vantaggiosa per tutti, il mondo è abbastanza grande perchè gli Stati Uniti e la Cina possano convivere.

Il Global Times poi ha riportato che Biden ha riaffermato che gli Stati Uniti non sosterranno l'indipendenza di Taiwan. Ci si basa però su dichiarazioni che non sono disponibili pubblicamente. Tuttavia, Biden deve averlo ribadito a Xi affinché il giornale semiufficiale del governo e del partito faccia questa dichiarazione. Se così fosse, sarebbe una buona notizia. Significa che l'amministratore di Biden non vuole entrare in guerra contro la Cina in questo momento.

Xi ha sottolineato che attualmente la Cina e gli Stati Uniti sono in una fase critica di sviluppo e l'umanità sta affrontando molte sfide. Le due principali economie del mondo di paesi membri permanenti del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dovrebbero rafforzare la comunicazione e la cooperazione, non solo per fare bene i propri affari interni, ma anche “per assumersi le dovute responsabilità internazionali e promuovere congiuntamente la nobile causa della pace e dello sviluppo dell'umanità. questa è l'aspirazione comune della Cina e del Stati Uniti e dei popoli del mondo, ed è anche la missione comune dei leader della Cina e degli Stati Uniti".

Questa è chiaramente un'affermazione "ambiziosa", che non descrive ciò che l'oratore crede che accada, ma ciò che vorrebbe che accadesse. Le dichiarazioni ambiziose non sono offensive, come troppo spesso lo sono le dichiarazioni americane, ma nel contesto dovrebbero essere compreso che questo è ciò che gli Stati Uniti dovrebbero fare ma non fanno. Si mostra direttamente il progetto per il futuro che ci si aspetta di creare. Piuttosto che soffermarsi sugli errori, i cinesi mettono in risalto la tendenza positiva per il mondo e i suoi leader superando questo periodo di dominio oligarchico e unilaterale verso uno di vera leadership illuminata.

I media cinesi in lingua inglese hanno affermato che Biden era d'accordo con Xi su questi punti. Inoltre, si può vedere come la Cina alla fine ha diretto la conferenza verso gli esiti voluti come negoziatore da una posizione di forza; in questo caso e in altri che vedremo presto, da una posizione di saggezza superiore: il fratello maggiore che parla al fratellino. Il primato degli Stati Uniti, se mai lo ha avuto, è in realtà una reliquia del passato. Ora è in grado di controllare solo stati corrotti e deboli.

L’atmosfera era un pochino diversa dal vertice in Alaska. Ad Anchorage nel marzo 2021, Yang Jiechi e Wang Yi incontrarono Anthony Blinken e Jake Sullivan, Yang Jiechi disse agli Stati Uniti che "non erano qualificati per parlare da una posizione di forza".

La Casa Bianca ha affermato che durante i colloqui, il presidente Biden ha sfidato la sua controparte cinese su quella che Washington vede come persecuzione contro la popolazione uigura nella regione dello Xinjiang, nonché violazioni dei diritti umani in Tibet e Hong Kong. La Cina ha negato con forza le affermazioni, accusando gli Stati Uniti di interferire nei suoi affari interni. D’altra parte, dopo la fuga ingloriosa dall’Afganistan, con conseguente strage di civili innocenti, un qualche successo Biden doveva mostrarlo alla sua gente. In ogni caso il primo risultato è stato che l’annuncio di un nuovo formato strategico per i contatti tra Europa e Taiwan su questioni commerciali ed economiche è stato rinviato. In Europa si teme che gli USA li vogliano ancora una volta fregarli facendo con la Cina gli affari propri mentre predicano ai sudditi di fare gli affari del loro patron d’oltre oceano. Fate come dico e non come faccio!

In occasione del centenario del PCC, Xi Jinping ha affermato: "Mentre ci impegniamo consapevolmente nell'imparare dalla storia per creare un futuro luminoso... dobbiamo continuare a lavorare per promuovere la costruzione di una comunità globale di futuro condiviso". I cinesi continuano a spendere soldi per la Belt and Road e per rafforzare le sue forze armate senza per questo condurre la corsa agli armamenti. Al fine di estendere la “moderata prosperità” anche agli altri popoli il beneficio che ottiene la Cina è un miglioramento della connettività mondiale e del mercato per la propria economia, relazioni notevolmente migliorate con il terzo mondo e un esercito notevolmente migliorato. Ciò che la Cina sta facendo ora è promuovere un network di reti che utilizzino ferrovia, strada, 5G, rotte marittime, partner di cooptazione quando disponibili, ad es. Russia, Pakistan, Iran, ASEAN, et al. La rete è così grande che non può essere costruita tutta in una volta, quindi, anche quando un partner o due dovessero temporaneamente inciampare (rivoluzione colorata ecc.), altre parti della rete possono continuare a crescere rapidamente. Una parte enorme della rapida crescita degli Stati Uniti è venuta dalla costruzione rapida della loro rete ferroviaria in tutto il continente nordamericano (ironicamente, utilizzando il lavoro degli schiavi, questi sì, cinesi).

Come riporta Qiushi giornale del PCC: “La Cina e gli Stati Uniti dovrebbero rafforzare la comunicazione e la cooperazione, non solo per fare bene i propri affari interni, ma anche per assumersi le proprie responsabilità internazionali e promuovere insieme la nobile causa della pace e dello sviluppo dell'umanità. questa è l'aspirazione comune della Cina, degli Stati Uniti e dei popoli del mondo, ed è anche la missione comune dei leader della Cina e degli Stati Uniti".

La battaglia sul clima

Biden ha detto che Xi ha sbagliato a non essere presente al Cop26 a Glasgow. Xi Jinping ha parlato in videoconferenza che produce molte meno emissioni che un jet privato o dell’enorme corteo di automobili per le strade di Roma.  Il gelo della guerra fredda non aiuta la lotta al riscaldamento globale. La lotta contro le guerre è prima battaglia ecologista.

Il principale modo di incolpare la Cina per la crisi climatica è quello di descriverla come il paese che emette più CO2 al giorno d’oggi. Vero, ma con una popolazione di 1,4 miliardi di persone sarebbe difficile che non fosse così. La narrazione dei veri paesi inquinatori evita di menzionare le sgradite emissioni pro-capite. In altre parole i poveri cinesi non hanno diritto di inquinare pro-capite quanto noi che siamo di pura razza ariana e possiamo fare i nostri comodi.  I cinesi dopo essere stati accusati di genocidio per aver effettuato il controllo delle nascite ora devono autodistruggersi con un ulteriore genocidio perché sono in troppi. Sarebbe ora che simili discorsi fossero censurati dai giornali seri che invece li rilanciano.

L'anno scorso, il presidente Xi Jinping ha promesso che le emissioni di anidride carbonica della Cina avrebbero raggiunto il picco prima del 2030 e che il paese sarebbe diventato carbon neutral prima del 2060. Un articolo di KJ Noh e Michael Wong, originariamente pubblicato su Asia Times il 12 novembre 2021, descrive in dettaglio i notevoli progressi che la Cina ha compiuto nella decarbonizzazione della sua economia. Vediamone alcuni punti salienti aggiungendo qualche particolare.

La Cina ha il più grande programma di sviluppo dell’energia rinnovabile di qualsiasi altro paese. Genera più energia rinnovabile del Nord, Centro e Sud America – 42 paesi – messi insieme. Ha più parchi solari e parchi eolici di qualsiasi altro paese. L'anno scorso ha creato più energia eolica rispetto al resto del mondo messo insieme. John Kerry nel dicembre 2019, quando stava esponendo la sua visione sugli Stati Uniti futuro attore importante nelle energie rinnovabili, ha scritto sul New York Times che la Cina sta diventando una superpotenza energetica nel settore.

La Cina ha più veicoli elettrici di qualsiasi altro Paese: gestisce 420.000 autobus elettrici, il 99% del totale mondiale; la sola Shenzhen ha 16.000 e-bus e 22.000 e-taxi; mira ad avere 325 milioni di veicoli elettrici operativi entro il 2050.

La sua rete ferroviaria ad alta velocità che copre 38.000 chilometri è così estesa ed efficace che il trasporto aereo sta iniziando a diventare obsoleto. Nessun paese ha un sistema denso, ampio ed efficiente di trasporti pubblici puliti e ferrovie ad alta velocità come la Cina.

Inoltre, la Cina ha il più grande programma di rimboschimento per la cattura e il sequestro del carbonio al mondo, creando foreste delle dimensioni del Belgio ogni anno. Ha aumentato la sua copertura forestale al 23% negli ultimi 40 anni. L'analisi satellitare condotta negli ultimi 20 anni dall'Ames Research Lab della National Aeronautics and Space Administration degli Stati Uniti dimostra che la Cina ha contribuito a rendere verde il pianeta più di qualsiasi altro paese al mondo.

In altre parole, per quasi tutti gli indici di sostenibilità, la Cina è leader mondiale, ad esempio molto più avanti degli Stati Uniti, e sta aprendo una strada da seguire per il pianeta. Probabilmente raggiungerà i suoi obiettivi prima del tempo. 

Queste cose stanno accadendo perché la Cina ha inserito la sostenibilità e lo sviluppo ecologico direttamente nella sua costituzione. Questo viene quindi implementato nella politica regionale e locale: con le eco-città sostenibili, la politica dei trasporti, le infrastrutture energetiche e la ricerca avanzata, oltre a finanziamenti dedicati per lo sviluppo di energia alternativa per le aziende per avviare e costruire tecnologie energetiche pulite. 

Questi impegni esistono nonostante il fatto che le emissioni storiche e pro-capite di GHG (Greenhouse gas emissions) e CO2 della Cina siano una frazione del totale mondiale. Secondo la Banca Mondiale, su base annua pro-capite, la quota della Cina è meno della metà degli Stati Uniti; il suo consumo energetico domestico è un ottavo di quello americano.

Le quantità storiche di emissioni accumulate contano perché la CO2 non si dissipa ma si accumula nell'atmosfera: ciò che conta sono le scorte, non i flussi. Nella contabilità, si guarda al proprio debito totale maturato, non alle proprie spese di credito giornaliere, per determinare ciò che si deve agli altri. Allo stesso modo, è necessario esaminare i GHG accumulati storicamente per comprendere con precisione danni, responsabilità che si ha per la sua mitigazione. 

Si noti inoltre che tra il 14% e il 33% delle emissioni annuali di gas serra della Cina sono in realtà quelle occidentali che sono state trasferite all'estero attraverso la produzione. In questo modo, anche l'Occidente può avere la sua torta e mangiarla: consuma, inquina e distrugge il pianeta, mentre sottolinea le proprie virtù e incolpa paesi in via di sviluppo come la Cina per il costo del consumo occidentale. Troppo comodo.

Molto è stato fatto anche delle centrali a carbone cinesi, ma il fatto è che si tratta di impianti cosiddetti supercritici o ultra-supercritici avanzati, il che significa che sono molto più efficienti e puliti di molti degli impianti ereditati dall'era industriale negli Stati Uniti.

Sul fronte finanziario la banca centrale cinese valuterà istituti sulla base del livello di prestiti verdi e sulla detenzione di bond verdi, fornendo prestiti a tassi scontati a quelli che si impegnano seriamente su tale fronte, mentre il mercato delle obbligazioni verdi è in pieno boom.

La Cina ha un approccio più sostenibile lungo l'intera catena di produzione e consumo. Detto questo, la Cina considera il carbone come una fonte di transizione che vuole eliminare gradualmente, tranne per il fatto che gli Stati Uniti hanno un piano militare esplicito per soffocare le importazioni cinesi di combustibili alternativi attraverso il Mar Cinese Meridionale. Gli USA cercano pure di vietare l’importazione dei pannelli solari cinesi e di pale eoliche.  A seguito delle azioni del Dipartimento del Commercio e della Sicurezza interna del 23-24 giugno contro le società cinesi nel settore dell'energia solare, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti pubblica un aggiornamento della consulenza aziendale sulla catena di fornitura dello Xinjiang , tra cui gli aggiornamenti evidenziati sono "informazioni sul lavoro forzato nella catena di approvvigionamento di silicio e polisilicio dello Xinjiang e sulla prevalenza di input provenienti dallo Xinjiang", indicando che l'amministrazione Biden continuerà a dare la priorità alla competizione della Guerra Fredda con la Cina rispetto alla cooperazione sul clima. Questo almeno fino alla visita di John Kerry che ha aperto uno spiraglio.

La Cina ha bisogno di mantenere la capacità di riserva nel carbone pulito mentre passa alle energie rinnovabili, che costituiranno l'80% del suo portafoglio energetico entro il 2060. Per quanto riguarda il finanziamento delle centrali a carbone all'estero, l'87% di tale finanziamento proviene dall'Occidente o dal Giappone, e la Cina si è impegnata a non finanziare più impianti a carbone all’estero. Con queste premesse, la Cina ha dimostrato di essere impegnata nella sostenibilità e nella neutralità del carbonio sia nazionale che globale. 

Infine, la maggior parte dei calcoli delle emissioni di GHG tralascia l'apparato militare degli Stati Uniti, il singolo più grande emettitore istituzionale del mondo, maggiore delle emissioni di 140 paesi. Aggiungendo il costo delle infinite guerre statunitensi e sottraendo i gas a effetto serra offshore dall'Occidente dal totale della Cina, si ottiene un'immagine diversa della responsabilità per le emissioni globali.

Nonostante l'ipocrita parata contro la Cina alla COP26 dai peggiori inquinatori, Stati Uniti e Occidente, i semplici fatti confutano le menzogne. 

Fatti contro menzogne

La Cina è una nazione creditrice netta di gas serra, non una debitrice. The Lancet ha mostrato che il 92% delle emissioni al di sopra del livello di sicurezza di 350 parti per milione può essere attribuito al Nord del mondo, di cui il 40% solo agli Stati Uniti. Al contrario, la Cina è una nazione creditrice netta.

In altre parole, l'atmosfera (capacità di carico atmosferica), prezioso bene comune globale, è stata colonizzata e monopolizzata dall'Occidente a scapito del resto del mondo. In questo, gli Stati Uniti hanno la più grande responsabilità individuale per la crisi climatica globale.

Nonostante tutto ciò, la Cina è leader nelle soluzioni: nella tecnologia, nella politica, nella pianificazione della transizione e nell'implementazione. Non si sta solo occupando di ciò che gli compete, sta mostrando al mondo una via da seguire.  

Questo è in netto contrasto con gli Stati Uniti, dove il 25% dei membri del Congresso rifiuta ancora di credere nei cambiamenti climatici causati dall'uomo e dove l'ultimo presidente ha affermato che il riscaldamento globale era una "bufala cinese". Gli Stati Uniti sono stati anche responsabili della uscita dal Protocollo di Kyoto originale del 1997 abbassando gli standard, progettando scappatoie sul carbonio ("carbon trading"), esentando le emissioni militari e cercando ingiustamente di scaricare la responsabilità sui paesi in via di sviluppo. 

Nella recente dichiarazione congiunta Cina-USA di Glasgow sul rafforzamento dell'azione per il clima, gli Stati Uniti hanno momentaneamente abbandonato il loro attacco alla Cina e si sono impegnati a rafforzare l'attuazione dell'accordo di Parigi.

Questo voltafaccia è un segno di un tentativo significativo di lavorare insieme o è una tregua temporanea e opportunistica per ragioni elettorali interne? Gli Stati Uniti sono in grado di cooperare per il bene globale o si tratta di un momentaneo reset tattico all'interno di una strategia generale di escalation dell'ostilità contro la Cina?

La costante demonizzazione della Cina da parte della leadership statunitense, non solo sul cambiamento climatico, ma su tutti i fronti, rafforzata da un incessante eco nei media mainstream, non promette bene.

Per il bene del pianeta si deve cercare una vera cooperazione vantaggiosa per tutti su tutti i fronti per affrontare la minaccia esistenziale del nostro tempo. La Cina sta facendo la sua parte dimostrando come potrebbe essere una civiltà ecologicamente sostenibile basata sulla prosperità comune.

 

sabato 19 settembre 2020

Republidiocracy. Cthulhu, Joe McCarthy, il blues della paranoia e l’isteria contro Russia e Cina.


...ma la ricomposizione del quadro d'insieme ci aprirà, un giorno, visioni così terrificanti della realtà e del posto che noi occupiamo in essa, che o impazziremo per la rivelazione o fuggiremo dalla luce mortale nella pace e nella sicurezza di un nuovo Medioevo. 
Howard Phillips Lovecraft, Il richiamo di Cthulhu 

Secondo i “giornalisti” (diciamo così) di Repubblica, i cinesi stanno studiando i vaccini solo a favore delle persone giovani e forti come i militari in un una nuova sperimentazione eugenetica. “La loro priorità non sono le fasce deboli della popolazione. Al contrario, sono le più forti". Il commento di Repubblica è degno di un Minus Habens. Siccome i vaccini in generale vanno sperimentati su giovani sani, è quasi naturale che vengano sperimentati, volontariamente, su militari. La prassi nella sperimentazione farmacologica vuole che le medicine siano sperimentate per verificare se un corpo sano e forte può salvarsi dal virus. La giornalista ne deduce che il vaccino è per le fasce forti. Avete presente il film Idiocracy, ovvero un futuro distopico in cui tutto il potere viene dato agli imbecilli? Nella redazione di Repubblica, evidentemente non quella di Platone dove il potere lo gestivano i più saggi e intelligenti, sono ormai avanti nel futuro Idiocratico. Tra l’altro i cinesi hanno sottolineato più volte che il futuro vaccino sarà a disposizione di tutti, proprio mentre gli americani cercavano addirittura di fare contratti in esclusivamente per loro anche con aziende straniere. 
Le cose non stanno nemmeno propriamente così come racconta Repubblica. CanSino Biologics ha sviluppato questo vaccino in collaborazione con l'Accademia delle Scienze mediche militari, un istituto di ricerca medica gestito dall'Esercito Popolare di Liberazione. Le due organizzazioni hanno già collaborato a un vaccino contro l'Ebola. Il governo cinese ha approvato il vaccino contro l'Ebola per un uso diffuso nel 2017. Non esclusivamente per i militari. 
A metà maggio, CanSino ha anche annunciato una partnership con il National Research Council del Canada e ha ottenuto il via libera per iniziare studi clinici con pazienti canadesi. 
Ma i nuovi Cold Warriors di Repubblica sono in missione per conto, non di Dio come i Blues Brothers, ma per il meno nobile Pentagono. 

Repubblica dopo aver accusato la Cina di totalitarismo per le misure radicali che ha preso per fermare la pandemia, la accusa di diffondere fake news sulle mascherine. Siamo al teatro dell'assurdo. Da quando ha come direttore il neo-con Maurizio Molinari non è più una sorpresa la sua politica razzista anti russa e anti-cinese. Molinari è un incrocio tra un neo-con e un teo-con. Sostenitore della “missione americana” neocoloniale di Bush e del Partito Repubblicano, venne scelto da Agnelli come corrispondente della Stampa perché fanaticamente atlantista. Egli è ferocemente pro-israeliano (i famosi “diritti umani” dei palestinesi). Un Cold Warrior in missione perenne per conto dell’imperialismo. John Elkann, nato in America, non ha avuto dubbi nel sceglierlo per la direzione della Repubblica al posto di Carlo Verdelli, minacciato dalla mafia (bella solidarietà!). Il giornale ex progressista è caduto ormai interamente nelle mani della FCA. Del resto Elkann è legato per motivi famigliari a Israele e dirige un’azienda che ha spillato soldi ai contribuenti americani e che di fatto è americana anche se ha sede e paga le tasse in Olanda (il cui governo è praticamente tra i maggiori nemici dell’Italia e di un’Europa solidale). L’Italia ormai serve solo per scroccare altri soldi e fornire manodopera a basso prezzo e la Cina, dove si producono e vendono 160mila auto all’anno in joint-venture con la GAC, serve per la sua eccellenza industriale e come mercato in espansione. Ma questi sono i tipici capitalisti che evidentemente cercano sempre di estorcere soldi allo stato per poi dividerli con nessuno, per questo premono per un cambio di regime in Cina. Il loro slogan è “quello che è mio è mio e quello che è dei cittadini è mio”. Prenditori più che imprenditori. 

martedì 4 giugno 2019

3.3.7: Xinjiang: la strategia americana del kaos

3.3 Xinjiang


La politica di guidare l'evoluzione dell'Islam e di aiutarli contro i nostri avversari ha funzionato meravigliosamente bene in Afghanistan contro i russi. Le stesse dottrine possono ancora essere utilizzate per destabilizzare ciò che rimane del potere russo, e soprattutto per contrastare l'influenza cinese in Asia centrale. 
Graham E. Fuller, 1999, architetto chiave della CIA per la strategia degli Stati Uniti sull'Islam

La proposta di Fuller è diventata la strategia politica segreta degli Stati Uniti alla fine degli anni '90. La politica di Washington di "armare" e formare islamisti radicali e fondare migliaia di scuole islamiche radicali e madrasa in Medio Oriente, Africa e Asia centrale, completa di libri scolastici radicali tradotti dalla CIA e interpretazioni del Corano che alimentavano l'odio per "infedeli" o i mussulmani non-sunniti , doveva essere diretta contro il colosso economico emergente della Cina e anche contro un nemico russo già indebolito.

mercoledì 29 maggio 2019

7.10: La costruzione del socialismo in Cina nella prospettiva del processo di apprendimento


7. Socialismo vs. turbo-capitalismo



Il maggior trionfo del liberalismo si ha con la caduta del Muro di Berlino (sotto le cui macerie è rimasto sepolto definitivamente il cervello della sinistra) e con la propagazione del mito del massacro di Tienanmen, che ha comportato la rinuncia a vedere nella Cina una risposta realistica al liberismo (Cadoppi 2019). Domenico Losurdo è stato tra i pochi che hanno reagito elaborando, in risposta a questi drammatici avvenimenti, la tesi della costruzione del socialismo come processo di apprendimento. Ecco cosa scrive in una delle prime formulazioni di tale concetto:

martedì 28 maggio 2019

3.3.6: Terrorismo in Xinjiang

3.3 Xinjiang


Il pericolo non viene da quello che non conosciamo, ma da quello che crediamo sia vero e invece non lo è.
Mark Twain


Rivolte e disordini a Urumqi sono esplosi con violenza il 5 luglio 2009. La voce propagandistica dei musulmani uiguri dietro le rivolte è stata il World Uyghur Congress (WUC), uno gruppo di esiliati a Washington, guidato da una ricca signora dello Xinjiang Rebiya Kadeer , il cui marito, Sidiq Rouzi, lasciò la Cina per gli Stati Uniti per lavorare per le stazioni radio del governo americano Radio Free Asia e Voice of America, entrambe note organizzazioni di facciata della CIA. 

Insieme al WUC c'era un altro uiguro in esilio, Erkin Alptekin. Alptekin è il fondatore e presidente onorario di un altro strano gruppo, l'Organizzazione delle Nazioni e dei Popoli non Rappresentati (UNPO). Appena sette settimane prima che le rivolte venissero avviate dal World Uyghur Congress, una ONG statunitense finanziata dal governo degli Stati Uniti e un fronte segnalato per la CIA, ovvero National Endowment for Democracy (NED), tenne una conferenza a Washington intitolata East Turkestan: 60 anni sotto il dominio comunista cinese. La conferenza è stata sponsorizzata dall'Organizzazione delle Nazioni e dei Popoli non Rappresentati di Alptekin. In breve, il movimento era diventato uno strumento della CIA. 

Erkin Alptekin ha fondato l'UNPO mentre lavorava per l'organizzazione della propaganda ufficiale dell'Agenzia d'informazione degli Stati Uniti, Radio Free Europe/Radio Liberty, come direttore della loro divisione Uygur e vicedirettore dei servizi di nazionalità. Radio Liberty era stato uno strumento di propaganda della CIA e del Dipartimento di Stato americano dall'inizio della Guerra Fredda. 

Il World Uyghur Congress ha svolto un ruolo chiave per "scatenare" le rivolte del luglio 2009. Il loro sito web ha scritto su un presunto attacco violento il 26 giugno nella provincia meridionale del Guangdong in una fabbrica di giocattoli, dove il WUC ha affermato che i lavoratori cinesi Han hanno attaccato e picchiato a morte due lavoratori uiguri per presunto stupro o molestie sessuali di due donne cinesi Han in una fabbrica del Guangdong. Il 1° luglio, l'ufficio di Monaco del WUC ha emesso un appello in tutto il mondo per manifestazioni di protesta contro ambasciate e consolati cinesi per il presunto attacco del Guangdong, nonostante abbiano ammesso che i dettagli dell'incidente erano infondati e pieni di accuse e notizie dubbie. 
Secondo un comunicato stampa che hanno pubblicato, è stato il presunto attacco del 26 giugno che ha dato al WUC i motivi per emettere un appello all'azione in tutto il mondo. Il 5 luglio, il WUC a Washington ha affermato che i soldati armati cinesi Han hanno sequestravano qualsiasi Uyghur trovato per strada, e, secondo le notizie ufficiali cinesi, sono scoppiati tumulti con incendi di auto lungo le strade di Urumqi, con risultante nei successivi tre giorni in oltre 190 decessi.

Urumqui 2009: un pogrom anticinese

I giornali mainstream scrivono ciò che la maggior parte della gente vuole leggere o vedere, senza nessuno scrupolo o etica. Comunque prendiamo un giornale anticinese come Repubblica: Cina, riparte la protesta islamica. In piazza gli Han armati: caccia agli Uiguri.
A Urumqi, capoluogo dello Xinjiang, le donne dell'etnia minoritaria chiedono conto della strage di domenica: 156 morti e 1.434 arresti. Marcia contro la zona musulmana.
poi all'interno:
La gente torna a manifestare dopo la strage di domenica durante un corteo. La protesta sfociata nella strage dopo un atto antislamico nella provincia del Guangdong. Cina, a Urumqi gli Han armati. E' ormai scontro etnico. Centinaia di cinesi dell'etnia maggioritaria in strada nei quartieri musulmani. E' caccia allo uiguro.

Da questi titoli si evince che la strage l'abbia fatta la polizia ammazzano 156 Uiguri. Dopo di che gli han, armati di machete e bastoni vogliono la soluzione finale ammazzando tutti.

3.3.5: Di chi è lo Xinjiang?

3.3 Xinjiang
Affresco dei "principi tocari" presso le Grotte Kizil, VI secolo
I cinesi Han iniziarono a stabilirsi nello Xinjiang oltre 2000 anni fa. Gli uiguri, originari della Mongolia, iniziarono a migrare in massa nello Xinjiang intorno al IX secolo, circa 800 anni dopo gli Han.

In realtà, gli uiguri sono tra gli ultimi arrivati in Xinjiang. Solo perché hanno superato numericamente tutti gli altri gruppi etnici nella regione non significa che siano indigeni.

mercoledì 22 maggio 2019

9.1: L’inarrestabile emersione della Cina come potenza economica e tecnologica

9. La corsa all'innovazione

Dobbiamo perseguire lo sviluppo dell'innovazione ed intensificare la cooperazione in settori di frontiera come l'economia digitale, l'intelligenza artificiale, la nanotecnologie, il calcolo quantistico e promuovere lo sviluppo di grandi dati,  cloud computing e città intelligenti per trasformarli in una via della seta digitale del XXI secolo. Dobbiamo incentivare la piena integrazione della scienza e della tecnologia nei settori industriali e finanziari, migliorare l'ambiente per favorire l'innovazione e mettere insieme risorse per quest'ultima. 
[Xi Jinping discorso al Forum sulla Via della Seta 14 maggio 2017}

Domenico Losurdo diceva: "Il romanticismo rivoluzionario è la dinamica nell'ambito della quale, da un lato, ci si commuove e ci si indigna allorché è in atto una lotta armata e, dall'altro, invece, si è incapaci di concepire che tale lotta armata, ai giorni nostri, ha la sua continuazione più spiccata nella lotta finalizzata alla liberazione dalla dipendenza economica e tecnologica e cioè nell'emancipazione dal neo-colonialismo". 

Chi siamo

Debunkers dei miti sulla Cina. Avversari della teoria del China Collapse e del Social Volcano, nemici dei China Bashers.