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Non indignari, non admirari, sed intelligeri

Spinoza


Il blog si legge come un testo compiuto sulla Cina. Insomma un libro. Il libro dunque tratterà del "pericolo giallo". Un "giallo" in cui l'assassino non è il maggiordomo ma il liberale. Peggio il maggiordomo liberale. Più precisamente il maggiordomo liberale che è in voi. Uccidetelo!!!Alla fine il vero assassino (a fin di bene) sarete voi. Questo sarà l'unico giallo in cui l'assassino è il lettore. A meno che non abbiate un alibi...ça va sans dire.

sabato 7 aprile 2012

2.3.1: Indonesia 1965

Appendix a: 2.3 Per una storia criminale del liberalismo


Uno dei peggiori massacri di massa del ventesimo secolo.
Dalla relazione dell’agente della CIA Helen Louise Hunter[1]


Comunisti indonesiani massacrati dai liberali
Che cosa intendessero esattamente gli americani per esportazione dei diritti umani lo si è visto in Indonesia. La CIA incolpò le vittime comuniste del massacro fatto con il suo diretto appoggio. I media occidentali, allora come adesso abituati a mentire, chimarono il bagno di sangue "colpo di stato comunista". In realtà ci fu un'azione preventiva, che era tesa a difendere il governo e Sukarno dal colpo di stato del Consiglio dei Generali un'organizzazione sponsorizzata dalla CIA che aveva preventivato un colpo di stato per il 5 ottobre. Questo infatti rivelano i documenti declassificati. I generali comandati da Suharto accusarono i comunisti per un breve tumulto disorganizzato a cui parteciparono poche persone, instaurarono la legge marziale arrestarono un milione e mezzo di persone assassinate poi a colpi di fucile, pugnalate, bastonate o affamate fino alla morte: “Il “Movimento 30 Settembre” fu l'incendio del Reichstag di Suharto: un pretesto per instaurare la dittatura personale e sterminare i comunisti. L'esercito utilizzò la tortura come procedimento normale per gli interrogatori.... La relazione della Hunter per la CIA, basata soprattutto su quelle trascrizioni, ha lo stesso valore di un testo dell'Inquisizione sulla stregoneria” (Roosa e Nevins 2005).

Secondo la CIA il PKI non aveva mai sfidato in realtà l'esercito. Il PKI aveva una pacifica attività costituzionale. Il segretario del Partito Aidit, sembra opporsi, dice la CIA ad una linea di lotta armata rivoluzionaria in Indonesia. Egli si oppone al modello cinese della violenta rivoluzione agraria. Il governo statunitense appoggiò incondizionatamente i generali sanguinari:

Suharto, un Signor Nessuno nella politica indonesiana, agì contro il PKI e Sukarno con l'appoggio totale dal governo degli USA. Marshall Green, ambasciatore statunitense in Indonesia a quell'epoca, scrisse che l'ambasciata aveva messo in chiaro che l'esercito di Washington “simpatizzava ed ammirava in generale le sue azioni.” Funzionari USA arrivarono ad esprimere la preoccupazione che l'esercito non sarebbe riuscito a fare quanto bastava per annientare il PKI. L'ambasciata nordamericana fornì materiali radio, walkie-talkie, ed armi di piccolo calibro a Suharto affinché i suoi soldati potessero realizzare l'attacco contro i civili in tutto il paese. Un funzionario diligente dell'ambasciata, con una spiccata inclinazione per la raccolta di dati, fece la sua parte consegnando all'esercito una lista di migliaia di nomi di membri del PKI. Un certo appoggio morale e materiale fu molto apprezzato dall'esercito indonesiano. Secondo quanto dichiarò un assistente del capo di stato maggiore dell'esercito ai funzionari dell'ambasciata USA nell’ottobre del 1965: “era esattamente la cosa necessaria per essere sicuri che non cominciassero ad attaccarci dappertutto mentre agivamo per sistemare le cose qui" (Roosa e Nevins 2005).


Il governo americano non fu il solo, anche i britannici furono collusi questo orrendo bagno di sangue che venne paragonati ai massacri dei nazisti durante la seconda guerra mondiale e ai "massacri dei paesi comunisti" della propaganda della guerra fredda. Il funzionario dell'Ambasciata Robert Martens riconosce che egli passò la lista dei quadri comunisti attraverso il canale ufficiale dell'Ambasciata, ai golpisti indonesiani. Sopratutto egli passò queste liste agli squadroni della morte indonesiani. La Cia infatti aiutò il "Kap Gestapu", un gruppo di civili che coadiuvò i militari nel massacro dei comunisti.
L’Indonesia non fu solo emblematica per lo sterminio dei comunisti e per cosa intendessero gli americani per “mondo libero”. In Indonesia fu sperimentata la ricetta del liberismo in salsa yankee:
Sukarno leader dei non allineati dava molto fastidio agli americani
La visione di Suharto e dell'esercito non aveva niente a che vedere con la difesa della nazione contro l'aggressione straniera, bensì con la difesa del capitale straniero contro gli indonesiani. Intervenne personalmente in una riunione di ministri del gabinetto nel dicembre del 1965 che discuteva la nazionalizzazione delle compagnie petrolifere Caltex e Stanvac. Poco dopo l'inizio della riunione, arrivò improvvisamente in elicottero, entrò in sala e dichiarò, come dice la giubilante relazione dell'ambasciata USA, che: “I militari non tollereranno azioni precipitose contro le compagnie industriali petrolifere.” Intimorito da una tale minaccia, il gabinetto posticipò indefinitivamente la discussione. Nello stesso tempo, l'esercito di Suharto imprigionava ed assassinava dirigenti sindacali nelle installazioni delle compagnie petrolifere e le piantagioni di caucciù statunitensi (Roosa e Nevins 2005).


Il regime di Suharto completamente asservito allo straniero non fu efficace nemmeno dal lato della crescita economica:
La capacità del regime durante gli anni seguenti di sostentare la crescita economica mediante l'integrazione col capitale occidentale, somministrò tutta la legittimità che poteva avere. Una volta che il modello di crescita finì con la fuga dei capitali con la crisi economica asiatica del 1997, la legittimità del regime si volatilizzò rapidamente. Gli studenti universitari di classe media, frutto della crescita economica, svolsero un ruolo particolarmente importante nell'espulsione di Suharto dalla sua posizione. Il regime di Suharto viveva del capitale straniero e morì col capitale straniero! (Roosa e Nevins 2005).
Anzi quegli anni posero le basi degli attuali problemi economici del paese conseguenti la spoliazione del paese da parte delle multinazionali americane:
Massacro a Timor Est
Ora è chiaro che la crescita economica tanto conclamata degli anni di Suharto, è stata dannosa per l'interesse nazionale. Il paese ha guadagnato poco con tutte le risorse naturali svendute nel mercato mondiale. I pagamenti del debito estero ed interno, di cui una parte provengono dall'odioso debito degli anni di Suharto, divorano gran parte del tesoro nazionale. A causa delle minime spese nella sanità, abbondano le malattie epidemiche. C'è poca produzione industriale interna. I boschi, coi quali i militari complici di Suharto continuano a guadagnare fortune, sono disboscati e bruciati ad una velocità allarmante. Il paese importa immense quantità di elementi basilari che potrebbero essere facilmente prodotti in maggiore scala in Indonesia, come zucchero, riso e soia. I principali prodotti dei villaggi sono ora i lavoratori migranti, o “eroi delle valute straniere”, per citare un'insegna luminosa nell'aeroporto di Giacarta (Roosa e Nevins 2005).

Oltre al saccheggio delle risorse fondamentali dell'Indonesia il regime di Suharto continuò nella sua scia di sangue e terrore a Timor Orientale nella Papua Occidentale ed Aceh, con la benedizione del governo americano. L’esempio indonesiano indica che gli USA come al solito parlano con lingua biforcuta: l’esportazione del “mondo libero” contrapposto al “totalitarismo comunista” portò ad una delle più sanguinarie dittature che la storia ricordi. I cinesi che anche allora, come recentemente nel Tibet, furono vittima dei pogrom organizzati dagli amichetti degli americani hanno molto da imparare da questa esperienza. Per la verità non solo loro. Nessuno fece fiaccolate per ricordare le vittime che furono tra i 500.000 e il milione. le stime dell'Ambasciata Americana per la verità parlano di più di un milione di morti. La memoria dell'Occidente democratico è assai selettiva [2]. La CIA lo definì uno degli eventi più significativi del XX secolo. Molto più di altri che hanno ricevuto una maggiore pubblicità (leggi i pretesi massacri commessi dai comunisti).


[1] La relazione era significativamente intitolata “Indonesia - 1965: Il golpe che fu un colpo di fortuna”.
[2] In una recente intervista con ABC l'ex primo ministro australiano Keating ha respinto le preoccupazioni per i diritti umani e la democrazia in Indonesia. Egli ha affermato che le cifre fornite dagli economisti hanno dimostrato che gli indonesiani sono stati portati alla prosperità dalle politiche dell'ex dittatore Suharto, che prese il potere con colpo di stato del 1965. 

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Debunkers dei miti sulla Cina. Avversari della teoria del China Collapse e del Social Volcano, nemici dei China Bashers.