Benvenuti

Non indignari, non admirari, sed intelligeri

Spinoza


Il blog si legge come un testo compiuto sulla Cina. Insomma un libro. Il libro dunque tratterà del "pericolo giallo". Un "giallo" in cui l'assassino non è il maggiordomo ma il liberale. Peggio il maggiordomo liberale. Più precisamente il maggiordomo liberale che è in voi. Uccidetelo!!!Alla fine il vero assassino (a fin di bene) sarete voi. Questo sarà l'unico giallo in cui l'assassino è il lettore. A meno che non abbiate un alibi...ça va sans dire.

sabato 11 maggio 2019

3.3.4: Xinjiang: la verità oltre la coltre di bugie

3.3 Xinjiang

I 56 popoli della Cina
Potrebbero esserci problemi di diritti umani in Cina, sarebbe sorprendente se non ci fossero. Ma qualsiasi cosa proveniente dal mainstrem dell’impero è completamente inutile per capire la situazione.
Nelle procedure dell'ONU, prima che intervenga il CERD è chiesto al paese interessato, in questo caso la Cina, di inviare una relazione. Cosa dice il documento presentato dalla Cina?
Innanzitutto come  è stato compilato il documento: «La relazione è stata preparata con la partecipazione diretta di persone appartenenti a minoranze etniche e anche le opinioni di organi legislativi, amministrativi e giudiziari, organizzazioni non governative competenti ed esperti in settori correlati sono state ampiamente sollecitate» (:2). Vediamo intanto cosa dice in particolare dello Xinjiang.

Tasso di crescita, infrastrutture


Prima della fondazione della Repubblica popolare cinese, l'economia dello Xinjiang era un'economia naturale, con l'allevamento e l'allevamento del bestiame come sostegno. L'industria era sottosviluppata e non esistevano ferrovie o fabbriche o miniere all'avanguardia. Le carestie erano frequenti in alcune zone e la gente era impoverita. Lo Xinjiang fu pacificamente liberato il 25 settembre 1949. Il 1 ottobre 1955 viene istituita la Regione Autonoma dello Xinjiang Uygur, aprendo una nuova pagina per lo sviluppo storico nello Xinjiang. Nell'ultimo mezzo secolo, l'economia e le imprese sociali dello Xinjiang sono progredite a passi da gigante.
Secondo la relazione lo  Xinjiang si è arricchito notevolmente:
«Il governo cinese sta fornendo un forte sostegno alla costruzione di infrastrutture di base nella regione autonoma uigura dello Xinjiang. Le entrate del bilancio pubblico generale della Regione sono state di 133,09 miliardi di yuan nel 2015, ovvero 3,7 volte il dato del 2008, e hanno registrato un tasso di crescita del 20,5 per cento all'anno. Nel 2015 gli investimenti totali in immobilizzazioni nella regione hanno superato per la prima volta il trilione di yuan, raggiungendo un totale di 1.081,3 miliardi di yuan, 4,8 volte il dato del 2008 e riflettendo un tasso di crescita annuale del 25,6 per cento rispetto al periodo 2008-2015. Sono iniziati i lavori per una serie di importanti progetti infrastrutturali per la tutela delle risorse idriche, i trasporti e le principali industrie chiave legate allo sviluppo generale. Alla fine del 2015 erano in esercizio 5.868 km di ferrovie, con un aumento del 7,4 per cento rispetto all'anno precedente, mentre i 178.300 km di autostrade (inclusi 4.316 km di superstrade) hanno rappresentato un aumento dell'1,6 per cento rispetto all'anno precedente. Con il completamento della seconda linea ferroviaria Lanzhou-Xinjiang a doppio binario, lo Xinjiang è entrato in una nuova era delle operazioni ferroviarie ad alta velocità» (:7-8).
Gli animali da tiro erano il principale mezzo di trasporto nello Xinjiang prima della fondazione della Nuova Cina. Non c'era quasi nessun trasporto moderno. Da allora, lo Xinjiang ha visto un drastico cambiamento nel settore delle comunicazioni e dei trasporti.La ferrovia Lanzhou-Xinjiang raggiunse Urumqi alla fine del 1962, portando per la prima volta il trasporto ferroviario nella regione. Il tratto occidentale di 476 km della ferrovia del Sud Xinjiang, da Turpan a Korla, è stato aperto al traffico nel 1984. Un tratto di 460 km è stato aggiunto alla sezione occidentale della ferrovia Lanzhou-Xinjiang nel 1990, raggiungendo il Passo Alatav da Urumqi, completando così il secondo ponte continentale eurasiatico. Nel 1994, la ferrovia di Lanzhou-Xinjiang fu raddoppiataa e aperta al traffico. Nel 1999, la sezione di 975 km della Southern Xinjiang Railway è stata completata, estesa da Korla a Kashi e aperta al traffico. Nel 2001, le linee ferroviarie operative ammontavano a 3.010 km.
Notevoli risultati ottenuti nella tutela delle acque. Sulla base della "ecologia delle oasi e terreni agricoli irrigui", lo Xinjiang ha realizzato la costruzione di una grande riserva d'acqua per le fattorie. Il progetto polifunzionale per sfruttare il fiume Tarim ha, in quattro occasioni, deviato 1,05 miliardi di metri cubi d'acqua dal lago di Bosten ai tratti più bassi del fiume. Un certo numero di progetti moderni di conservazione dell'acqua  e su larga scala rappresentati da Kizil Reservoir e il progetto di controllo idrico chiave Ulug Ata a Hotan e un gran numero di canali di canali e diramazioni, così come progetti di controllo infiltrazioni sono stati costruiti, aumentando così rapidamente la quantità di l'acqua deviata, la capacità dei bacini idrici e l'area ben irrigata dell'intera regione.
Negli ultimi anni, l'orticoltura e la coltivazione di colture speciali hanno fatto un balzo in avanti. L'allevamento del bestiame è stato promosso con l'uso delle ultime scoperte nel campo della scienza e della tecnologia agraria. Inoltre, lo Xinjiang è diventato il maggior produttore di cotone, luppolo e salsa di pomodoro, e tra i maggiori per gli allevamenti, le barbabietole e la produzione di zucchero in Cina.
La produzione industriale è aumenta rapidamente. C'erano solo 363 imprese industriali nello Xinjiang, con un valore di produzione annua di 98 milioni di yuan, quando fu fondata la Nuova Cina. Nel 2001, all'inizio del Go West, c'erano 6.287 imprese industriali, con un valore aggiunto di 45 miliardi di yuan, e la produzione dei principali prodotti industriali è aumentata di ampi margini.
«Dal 2008, le cinque regioni autonome della Mongolia Interna, del Guangxi, del Tibet, della Ningxia e dello Xinjiang e le tre province multietniche di Guizhou, Yunnan e Qinghai hanno goduto di continuo aumento del prodotto interno lordo (PIL), crescita costante delle entrate fiscali locali e un graduale miglioramento della qualità della vita delle loro popolazioni. Nel 2015, queste otto province e regioni multietniche della Cina hanno raggiunto un PIL di 7.443,64 miliardi di yuan, con un incremento di 4.286,49 miliardi di yuan rispetto al 2008, con un tasso di crescita medio annuo dell'11,4 per cento. Nel 2014, le entrate del bilancio pubblico delle otto province e regioni multietniche erano 889,97 miliardi di yuan, con un aumento di 621,62 miliardi di yuan rispetto al 2008, con un tasso di crescita medio annuo del 18,7 per cento. Nel 2015, il reddito disponibile di permanente i residenti delle aree urbane e rurali nelle otto province e regioni multietniche erano rispettivamente 26.725 yuan e 8.753 yuan, con un aumento di 13.594 yuan e 5.039 yuan rispetto al 2008, con tassi di crescita annuali medi del 10,7 percento e del 13 percento rispettivamente. Nel 2015, le regioni multietniche occidentali di Chongqing, Tibet e Guizhou si sono classificate tra le prime tre a livello nazionale in termini di crescita del PIL. Il PIL regionale per lo Xinjiang era 40.036 yuan pro capite, raddoppiando la cifra del 2008 di 19.797 yuan, e stavano gradualmente riducendo il divario con il resto del paese. Il reddito disponibile per i residenti urbani nello Xinjiang si attestava a 26.275 yuan, un aumento del 13,2% rispetto all'anno precedente e la crescita più rapida in tutto il paese» (:5).
Reddito procapite nelle regioni della Cina. Lo Xinjiang non è tra le ultime

Genocidio culturale?


Un filmato (vero) del un regista uiguro Kurbanjan Samat

Uno dei must degli imperialisti “umanitari” è il “genocidio culturale”. Non sembrerebbe il caso dello Xinjiang:
«Nel 2011, la Cina ha promulgato e implementato la legge sul patrimonio culturale immateriale, che ha assunto un significato importante per la trasmissione, la protezione e lo sviluppo delle culture delle minoranze etniche. Lo Yunnan, la Mongolia Interna e lo Xinjiang hanno promulgato una serie di ordinanze locali che proteggono le culture tradizionali delle minoranze etniche in quelle aree» (:9).

Capisco perfettamente quello che pensate. Si tratta di genocidio culturale in piena regola. Quando si tratta di genocidio gli aguzzini comunisti non demordono di fronte a nulla. Infatti:

«Il governo cinese ha ampliato i suoi sforzi per salvare e proteggere preziosi cimeli culturali e il patrimonio naturale nelle aree etniche. Con l'istituzione di accordi per proteggere famose città e città storiche e culturali e il Catalogo dei villaggi tradizionali cinesi, un gruppo di tali città, paesi e villaggi, tra cui Lhasa in Tibet, Dali nello Yunnan e Turfan nello Xinjiang, sono stati efficacemente protetti, così come le comunità tradizionali come i villaggi Wengji e Nuogan del gruppo etnico Dai nello Yunnan, il villaggio di Dimen del gruppo etnico Dong nel Guizhou e il villaggio Nangang Gupai del gruppo etnico Yao nel Guangdong. A luglio 2015, i siti del patrimonio culturale e naturale si sono diffusi in molte aree etniche, tra cui l'Ensemble storico del Palazzo Potala in Tibet (che comprende il Tempio di Jokhang e il parco e il parco di Norbulingka), la Città Vecchia di Lijiang e il paesaggio dei Tre Fiumi paralleli. nello Yunnan e nelle aree panoramiche di Jiuzhaigou e Huanglong nella prefettura autonoma tibetana di Aba e del Tibet, erano state aggiunte alla lista del patrimonio mondiale delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (UNESCO)». L’UNESCO sarebbe quell’organizzazione dell’ONU da cui i principali “difensori dei diritti umani”, gli USA, si sono ritirati.

Cibo halal 

Che agli islamici sia imposto di mangiare la carne di maiale (e ovviamente di cane) è verissimo:

La Cina proibisce agli uiguri di parlare la loro lingua. Infatti il poster di Xi Jinping è tradotto in uiguro in lettere arabe!!! Naturalmente l'articolo della stampa mainstream dice il contrario di ciò che sta mostrando.
«L'articolo 9 della legge sulla pubblicità modificata, adottata in occasione della quattordicesima riunione del Comitato permanente del Dodicesimo Congresso nazionale del popolo, il 24 aprile 2015, ribadisce il divieto di "qualsiasi contenuto etnicamente, razzialmente, religiosamente o sessualmente discriminatorio" nella pubblicità. L'articolo 57 della legge modificata aumenta la pena per le violazioni di tali disposizioni, comprese sospensioni, ammende o la revoca di documenti di ispezione e approvazione per la pubblicità in questione; nei casi più gravi, anche le licenze commerciali possono essere revocate. Nel marzo 2014, ad esempio, un'azienda nella provincia dello Shaanxi ha prodotto una marca di spaghetti istantanei etichettati come halal (ovvero cibo preparato secondo la legge islamica), ma la carne di maiale era elencata come ingrediente; ciò violava i regolamenti per l'uso di tale etichetta. È stato dunque ordinato di rimuovere i prodotti in questione dagli scaffali dei negozi e distruggerli» (:11-12).
Xi in visita in Xinjiang si complimenta con  i membri della polizia provenienti dalle minoranze nazionali

Molte minoranze etniche in Cina hanno costumi speciali in settori come la dieta e l'abbigliamento; tra queste, le dieci minoranze etniche che seguono l'Islam abitualmente mangiano cibo halal. Secondo i media occidentali i mussulmani sono costretti a mangiare carne di maiale, bere alcool e a mangiare durante il ramadan. Poi non si capisce: li imboccano uno ad uno? Addirittura come abbiamo visto sopra il governo interviene contro le sofisticazioni di cibo halal!!!!. Ma continuiamo:

«Il governo cinese ha incluso alimenti halal nella sua lista di articoli di uso quotidiano specifici per le minoranze etniche. Nel 2014, la Commissione per gli affari etnici dello Stato della Cina ha autorizzato 737 imprese come produttori designati di alimenti halal, risolvendo efficacemente il problema della fornitura di 23 milioni di membri di minoranze etniche per le necessità della vita quotidiana. Nel febbraio 2014, i dipartimenti governativi nazionali competenti hanno pubblicato un avviso dell'Ufficio del Consiglio della sicurezza alimentare e altri dipartimenti sulla regolamentazione della produzione e delle operazioni alimentari halal, rafforzando ulteriormente il monitoraggio e la gestione degli alimenti halal regolandone la certificazione e la valutazione».

Avete capito di quali crimini siano capaci i comunisti cinesi?

Incarcerazioni senza processo

Poi i poveri uiguri e tibetani sono incarcerati senza processo. Verissimo:

«Al paragrafo 17 delle osservazioni conclusive sulla sua considerazione della precedente relazione dello Stato membro, il Comitato ha fatto riferimento ai casi di violenza criminale grave, vandalismo e incendio doloso verificatisi a Lhasa, in Tibet, il 14 marzo 2008 e a Urumqi, nello Xinjiang, il 5 Luglio 2009. I procedimenti giudiziari nei tribunali cinesi competenti in relazione a questi due casi di grave violenza criminale sono stati effettuati in stretta conformità con le pertinenti disposizioni della legge sulla procedura penale; salvo ove diversamente previsto dalla legge, tutte le udienze sono state svolte in udienza pubblica. Per i casi non soggetti a processo aperto secondo le disposizioni della legge, è comunque garantito che l'imputato riceva un processo equo. In tutti i casi, tutti i diritti procedurali degli imputati sono stati protetti in conformità con la legge durante tutto il procedimento. Nei casi in cui gli imputati erano membri di una minoranza etnica, i processi sono stati condotti da gruppi composti da giudici delle minoranze etniche, oppure sono stati forniti traduttori per gli imputati delle minoranze etniche. Tutti gli imputati avevano avvocati della difesa che hanno preso parte al procedimento; oltre agli imputati che esercitavano il diritto di argomentare in loro difesa, i loro avvocati difensori hanno anche portato argomenti di difesa completi per loro conto. Durante la fase di indagine giudiziaria, ogni elemento di prova è stato esaminato e verificato conformemente alle disposizioni della legge sulla procedura penale. Al dibattito in tribunale e alla fase finale di presentazione, gli accusati e i loro difensori hanno potuto portare tutte le argomentazioni e le dichiarazioni. I costumi e la dignità personale degli imputati delle minoranze etniche sono stati rispettati. I procedimenti giudiziari e le sentenze per questi casi sono stati aperti e trasparenti. Per i casi giudicati a porte aperte, la Corte del Popolo ha esposto pubblicamente i tempi e le posizioni di prova sulla bacheca della Corte tre giorni prima dell'inizio di ogni processo; i familiari degli imputati erano presenti in tribunale durante il processo e la condanna, e molti membri della comunità hanno partecipato al processo. Per quei casi che sono stati processati a porte chiuse, la condanna è stata annunciata in tribunale aperto in conformità con la legge e con i familiari degli imputati e il pubblico presente».

Rappresentanza politica

Le minoranze in Cina subiscono straordinarie discriminazioni. Si pensi che nonostante siano l’8,5 % della popolazione hanno oltre il 16% dei posti nella più alta istanza legislativa del paese!!!! Inammissibile!!!

«Secondo la legge sulle elezioni per il Congresso nazionale del popolo e i Congressi popolari a tutti i livelli locali, l'uguaglianza tra i gruppi etnici è assicurata nelle elezioni per il Congresso nazionale del popolo. Eleggere deputati basati su pari popolazione urbana e rurale garantisce che tutte le minoranze etniche abbiano un numero adeguato di rappresentanti. Dei 2.987 rappresentanti del Dodicesimo Congresso nazionale del popolo, 409 sono membri di minoranze etniche, pari al 13,69% del totale. Tutti le 55 minoranze etniche, comprese quelle con popolazioni relativamente piccole, come i Tartari, sono rappresentate da deputati della propria etnia. Inoltre, i 26 membri delle minoranze etniche del Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo rappresentano il 16,15% del totale complessivo. Le minoranze etniche hanno anche un numero adeguato di rappresentanti nei congressi del popolo locali a tutti i livelli. Inoltre, i comitati della Conferenza consultiva politica del popolo cinese (CPPCC) a tutti i livelli sono canali importanti per il coinvolgimento delle minoranze etniche nella gestione degli affari di stato, nella consultazione politica, nella supervisione democratica e nell'esercizio del loro diritto a partecipare agli affari politici e governativi. Dei 2.237 membri della dodicesima sessione del Comitato nazionale CPPCC, 258 sono membri di minoranze etniche, pari all'11,53% del totale complessivo. Rappresentanti di tutte le minoranze etniche sono entrati nel Comitato nazionale della CPPCC, il cui comitato permanente comprende 38 membri di minoranze etniche, pari al 12,71% del numero totale di membri. Le precedenti cifre proporzionali superano tutte la quota dell'8,49 per cento delle minoranze etniche nella popolazione generale, secondo il sesto censimento della popolazione nazionale» (:12-13).

Educazione bilingue in Xinjiang
Purtroppo bisogna ammettere che le minoranze sono dominate dagli ingordi cinesi:

«In Tibet, i deputati delle minoranze etniche e tibetane hanno sempre tenuto una maggioranza assoluta tra i deputati ai congressi popolari a tutti i livelli. Dei 34.244 deputati eletti direttamente o indirettamente ai congressi del popolo ai quattro livelli nel 2012, i 31.901 rappresentanti delle minoranze etniche tibetane e di altre minoranze etniche rappresentavano oltre il 93% e anche i gruppi etnici Monpa, Lhoba, Naxi, Hui e Zhuang avevano i loro rappresentanti. Ci sono 20 deputati della Regione autonoma del Tibet nel Congresso nazionale del popolo, di cui 12 sono etnici tibetani, e i gruppi etnici Monpa e Lhoba hanno ciascuno un deputato. Dei 44 deputati del Comitato permanente del X Congresso del popolo della Regione autonoma del Tibet, 25 sono membri del gruppo tibetano o di altre minoranze etniche, insieme ad 8 delle 14 presidenze e vicepresidenti del Comitato permanente. Nel 2013, 24 (o il 52,17%) dei quadri provinciali dello Xinjiang erano membri del gruppo tibetano o di altre minoranze etniche» (:13-14).
I cinesi vieterebbero il ramadan e soprattutto il digiuno. Cosa fanno? Vanno a controllare se hanno mangiato? Sfortunatamente il leader religioso in bianco che appare alla fine del video è stato assassinato dai terroristi sostenuti dall'Occidente.

Distruzione di moschee

Ogni sorta di prepotenze contro chi professa l’Islam:

«Il governo cinese rispetta e protegge la libertà delle credenze religiose e le usanze dei musulmani. Al 31 dicembre 2013, erano stati costruiti un totale di 39.177 strutture per attività religiose islamiche (moschee e altre strutture permanenti) in tutto il paese, rappresentano circa il 29,7 per cento di tutti i luoghi di attività religiosa in Cina, e c'erano circa 50.000 sacerdoti islamici. I musulmani intraprendono pellegrinaggi hajj organizzati in Arabia Saudita. Negli ultimi anni, il numero di partecipanti annuali è superiore ai 10 mila, con 14.500 partecipanti nel solo 2015. Il governo cinese assiste questi pellegrini con trasporti, cure mediche, servizi igienici, pasti e alloggio; stanzia inoltre fondi per sostenere gli sforzi intrapresi nella comunità islamica per mantenere e riparare vecchie moschee e altri luoghi per attività religiose, in modo da garantire la sicurezza delle attività religiose dei credenti islamici e la sicurezza personale dei credenti stessi. Le tradizioni e i costumi delle minoranze etniche musulmane per quanto riguarda la dieta, il matrimonio, i funerali e le feste religiose sono rispettati».
I cinesi invece di distruggere le proprie moschee, ne costruiscono di nuove anche in altri paesi.

La grande moschea di Algeri costruita da cinesi
L'idea di avere una mega-moschea in Algeria risale al 1962, quando il paese ottenne l'indipendenza dalla Francia. Questo sogno ha iniziato a diventare realtà nel 2012, quando il paese ha firmato un accordo con l'appaltatore statale cinese China State Construction Engineering Corporation. Dopo quasi un decennio di ritardi causati dai vincoli di bilancio, la grande moschea, che può contenere fino a 120 mila fedeli, sarà finalmente inaugurata quest'anno, grazie agli appaltatori statali cinesi che stanno ultimando tutti le parti dell'edificio. È la più grande dell’Africa. Così per dire...
Il rapporto della Cina al Human Right Council e al CERD merita di essere letto per intero. Da questo documento può capire il metodo con cui Pechino agisce verso le minoranze e particolarmente quelle islamiche.

Discriminazioini positive

Ciò che proclama la vulgata occidentale lo abbiamo visto. Ed ecco quello che non dicono, ossia che le minoranze in Cina godono di veri privilegi:
Un esperto di minoranze islamiche, ha dichiarato ad Al Jazera che il trattamento delle minoranze in Cina e particolarmente in Xinjiang è un modello per gli altri paesi. 
Le minoranze in Cina hanno molti vantaggi: per loro non è mai valsa la politica del figlio unico, possono avere più di 2 figli. Hanno un quorum di puinteggio più basso per l'accesso all'università ecc ecc. I reati non sono sanzionati allo stesso modo che per gli Han e spesso le autorità sono più lassiste nei confronti delle minoranze. E questi sono privilegi in positivo.

1. Distruggono le scuole uigure? In realtà parecchi Uiguri non vogliono andare nelle loro scuole e preferiscono andare in quelle cinesi per imparare meglio la lingua franca del paese in cui vivono e dovranno verosimilmenate lavorare. Gli uiguri vogliono lavorare in Cina, non nei paesi turcofoni adiacenti dove sarebbero poveracci tra poveracci. Il fatto che ci siano le loro scuole in realtà li ghettizza in un modo o nell'altro.

2. Non c'è libertà religiosa.? Urumqi, fin dalla fondazione nel 1763 è una città han, ci sono 400 moschee e 40.000 nello Xinjiang. La chiusura delle moschee durante i disordini del 2009 è stata momentanea. Un provvedimento di ordine pubblico per evitare scontri con gli han in cerca di vendetta. In realtà oltre a Urumqui non sono state chiuse altre moschee. Le autorità hanno consigliato di pregare a casa. La costruzione della "più grande moschea della Cina" non può certo far parte di questo spietato tentativo di genocidio culturale. 
Un uomo di Xian è stato condannato a 10 giorni di detenzione per un video online dove bruciava una copia del Corano. L'uomo, era accusato di "incitamento all'odio nazionale o alla discriminazione nazionale" ai sensi dell'articolo 47 delle leggi amministrative cinesi di pubblica sicurezza. Il reato comporta una pena massima di 15 giorni di detenzione e una multa di 1.000 yuan (130 euro). Sempre per dire..

3. Davanti a un tribunale vengono discriminati? Falso. In verità è l'opposto. Con la politica dell'"ershao yikuan" approvata nel 1984 vengono date pene più miti alle minoranze rispetto agli han. "la politica detta "ershao yikuan" secondo cui i reati compiuti dalle minoranze vanno perseguiti meno e con meno rigidità, e tutte le altre politiche a favore delle minoranze che esistono in Cina (dall'accesso facilitato alle università, alla possibilità di poter fare quanti figli si vogliono, alle minori tasse, agli incentivi economici ecc. ecc. ecc.)e ... molti si fanno registrare come minoranze anche in maniera fraudolenta, per goderne in vantaggi..." (Del Corona 2009)

4. Gli uiguri sono discriminati? Sentiamo cosa dice Francesco Sisci.
Inoltre molti Han di Urumqi si lamentano per i privilegi di cui godono gli Uiguri. Questi infatti, come minoranza nazionale musulmana, hanno condizioni di lavoro e di vita molto migliori dei loro colleghi Han a parità di livello (genocidio culturale o religioso?).
Un uiguro in ufficio ha il permesso di sospendere il lavoro più volte al giorno per adempiere alle cinque tradizionali preghiere musulmane della giornata. Nei fatti, così combinano poco e niente e possono evadere gli obblighi più pesanti (Ohibò, Genocidio religioso). 
Inoltre gli uiguri possono non lavorare il venerdì, giorno di festa musulmana. In teoria dovrebbero recuperare la domenica. Di fatto la domenica gli uffici sono deserti e quindi, si lamentano gli Han, gli uiguri finiscono per lavorare solo quattro giorni alla settimana (Genocidio religioso of course).
Un altro tasto doloroso per gli Han, sottoposti alla dura politica di pianificazione familiare che ancora impone l’unigenito, è il fatto che gli uiguri possono avere due o tre figli (Genocidio tout court), 
Come musulmani poi hanno rimborsi in più nello stipendio, visto che non possono mangiare maiale, e devono mangiare agnello, più caro (Genocidio religioso).
“In realtà poi loro non sono religiosi, mangiano il maiale, bevono la birra, non pregano, e se ne approfittano solo per prendere più soldi e lavorare. Qui lavoriamo solo noi e loro però si prendono solo i soldi,” dice il signor Guan residente da decenni a Urumqi (Genocido religioso e culturale).
Gli uiguri, secondo gli Han, hanno quindi una folla di piccoli e grandi privilegi da cui gli Han sono esclusi e per cui gli Uiguri non sono nemmeno grati agli Han (Doppio genocidio).

Strano genocidio. 

Gli uiguri non sono nemmeno pochi. Sono quasi triplicati e hanno aumentato la loro percentuale sugli han negli ultimi 60 anni nel complesso della Cina). Ma che cosa ne sanno gli occidentali? Non c'è nessuna teoria della razza ariana cinese. Lo Xinkiang è una delle cinque regioni autonome per minoranze etniche della Cina.

Nazionalità (2000)
Popolazione
Percentuale
Uiguri
8.345.622
45,21
Cinesi Han
7.489.919
40,58
Kazaki
1.245.023
6,74
Cinesi Hui
839.837
4,55
Kirghizi
158.775
0,86
Mongoli
149.857
0,81
Dongxiang
55.841
0,30
Tagichi
39.493
0,21
Xibe
34.566
0,19
Manchu
19.493
0,11
Tujia
15.787
0,086
Uzbeki
12.096
0,066
Russi
8935
0,048
Miao
7006
0,038
Tibetani
6153
0,033
Zhuang
5642
0,031
Daur
5541
0,030
Tartari
4501
0,024
Salar
3762
0,020



Nazionalità (2015)
Popolazione
Percentuale
Uiguri
11.303.300
46.42%
Cinesi Han
8.611.000
38.99%
Kazaki
1.591.200
 7.02%
Cinesi Hui
1.015.800
4.54%
Kirghizi
202.200 
0.88%
Mongoli,Daur 
Dongxiang
180.600

0.83%

Tagichi
50.100
0,21
Xibe
43.200
0.20%
Manchu
27.515
0,11
Tujia
15.787
0,086
Uzbeki
18.769
0,066
Russi
11.800
0,048
Miao
7006
0,038
Tibetani
6153
0,033
Zhuang
5642
0,031

5541
0,030
Tartari
5183
0,024
Salar
3762
0,020


Come si vede dal grafico gli han sono diminuiti in percentuale dal 1978 e addirittura stanno tornando a calare a partire dal 2006. Gli Uyguri sono cresciuti e stanno aumentando ulteriormente a partire dal 2003!!!! (Sun Bin 2009). Nel 2015 gli han erano il 38,99% contro il 40,6 del 2000 (nel XVII secolo erano pià del 30%). Gli Uiguri erano il 46,42% contro il 43,6 del 2000. Quando si dice pulizia etnica. Rispetto agli anni Cinquanta gli uiguri sono raddoppiati. Strano genicidio.
La dura politica del figlio unico, come abbiamo visto, si applicava solo alle coppie han. Conseguentemente, il tasso di natalità e la percentuale di popolazione degli Han stanno diminuendo rispetto agli altri gruppi etnici. Nel frattempo, alle minoranze etniche sono stati concessi privilegi in termini di opportunità di impiego e di istruzione. Per intensificare la crescita economica, in anni recenti il governo ha riversato grandi quantità di denaro nelle zone abitate dalle minoranze etniche. Molti Han sono sgomenti di fronte a ciò che interpretano come discriminazione. Dopo la rissa a Shaoguan, il segretario del partito della provincia del Guangdong, Wang Yang, ha fatto visita e ha portato conforto ai lavoratori uiguri feriti, ma sembra abbia ignorato i feriti han. Ciò ha scatenato le ire di quest’ultimi aumentando la loro diffidenza nei confronti della politica del governo.
Percentuale di han nello Xinjang: Han % in 1978: 41.6% , 1990: 37.6%, 2006: 39.3%. Oggi sono il 2,6% in meno che nel 1978
Gli uiguri sono favoriti in tutto. Hanno scuole dove si insegna la loro lingua. Ricevono stipendi superiori perché consumano (o dovrebbero consumare ma non sempre lo fanno) la più cara carne di montone, possono fermarsi per pregare cinque volte al giorno, hanno un trattamento favorito quando vengono processati.  In nessun paese occidentale gli immigrati mussulmani si possono fermare a pregare durante il lavoro. Ebbene tutti questi vantaggi erano tali soprattutto quando lo stato distribuiva "la scodella di ferro" uguale per tutti, ma più uguale per le minoranze. Ora c'è una economia di mercato. Lo stato ha detto: non possiamo badare a tutti, dunque siete liberi di costruirvi la vostra vita, datevi da fare!!! Non tutti sono uguali nel darsi da fare. Se si prega cinque volte al giorno, e si è liberissimi di farlo, se si ricevere uno stipendio superiore lavorando 4 giorni alla settimana perché il venerdì si deve far festa, se si conosce male il cinese perché si è frequentato le scuole uigure è chiaro che poi si è svantaggiati nel cercare un lavoro.
Gli Han sono notoriamente intraprendenti, ovunque sono andati è passato poco e sono diventati i dominatori sul piano economico. In Malaysia, Indonesia, Vietnam sono loro che dominano l'economia. In molti di questi paesi ci sono leggi discriminatorie nei confronto degli Han. La cosa singolare è che la stessa Cina abbia leggi dello stesso genere al fine di favorire le minoranze.
In molti paesi sono avvenuti pogrom anticinesi analoghi a quello di Urumqi del 2009. Basti pensare che il macello avvenuto in Indonesia nel 1965 dove molti sono convinti che l'obbiettivo non fossero tanto i comunisti, ma i cinesi. In molti casi si è ricorso ad espulsioni di massa. I cinesi sono considerati gli ebrei dell'Asia perché ovunque sono andati hanno subito pogrom. Naturalmente il razzismo anticinese è diverso da quello contro gli zingari: è il razzismo contro chi è più intraprendente, contro chi ha più successo. Gli italiani se passeranno dal razzismo contro i non adatti (in termini di darwinismo sociale) alla competizione (zingari) a quello contro coloro che sono più adatti sarà il sintomo dell'impoverimento dell'italia.
Ma queste verità sono "liberali", c'è la libera concorrenza e vinca il migliore. Nessun liberale (dovrebbe) appoggiare chi chiede di tornare alla mangiatoia pubblica, o la distruzione dei negozi degli Han perché hanno avuto più fortuna (per la verità i pogrom anticinesi ci furono anche nella liberale California). Dunque quando non si possono dire le verità "liberali" si ricorre alle menzogne pseudoumanitarie. In Cina ci sono leggi discriminatorie nei confronti degli Han, come in nessun paese al mondo nei confronti della maggioranza della popolazione. Nonostante tutto gli Han emergono per una questione culturale, emergono perché più attivi nell'attività lavorativa.
I dirigenti cinesi per mantenere l'armonia tra i popoli privilegiano sempre le minoranze, vedi i dirigenti del Guandong che vanno a far visita ai feriti Uiguri della rissa nella fabbrica di giocattoli e non agli Han. La cosa non ha fatto pacere agli Han. La politica di " armonia" tra le comunità perseguita dai dirigenti è encomiabile. Si vuol fare in modo che i contrasti non siano destinati ad acuirsi, ma a placarsi con l'andare del tempo. Ci vuole altro per abbattere un treno in piena corsa. Lo Xinjian è una regione che cresce a ritmi vertiginosi, molto più alti di quelli della costa. "L'invasione" degli Han, se mai c'è stata, riguarda il passato. La percentuale degli Han nello Xinjian è diminuita del 2,6% negli ultimi 30 anni e sta diminuendo ancora.

Queste la percentuali della popolazione nello Xinkiang
Gli han erano nel 1949 il 36% dei residenti. Lo Xingiang è sempre stato multietnico. Musulmani da quelle parti sono anche i kazakhi, tajiki ed altri gruppi etnici del genere, che secondo le fonti cinesi le hanno prese anche loro dagli uiguri.

Non c'è nessuna sommersione etnica degli han nello Xinkiang se in 60 anni sono aumentati solo di un decimo. In generale ci vanno dei poveri migranti in cerca di fortuna. In compenso ci sono un sacco di uiguri che trovano lavoro nelle città principalmente della costa.
Negli ultimi anni non c'è stata nessuna invasione etnica nello Xinjian dal 1978 al 2006 gli han sono passati dal 41,6% al 39,3% cioè sono diminuiti del 2,3%. A Urumqi poi città a maggioranza han anche nel 1949 gli han hanno la stessa percentuale che avevano nel 1960, cinquanta anni fa.

In Cina ci sono più di 16 milioni di Zhuang, 10 milioni di Manchù, 10 milioni di Hui (han musulmani), 9 milioni di Miao, 8 milioni di Tujia, quasi 8 milioni di Yi e tanti altre numerose etnie in Cina che non danno alcun problema. Gli Uiguri son solo la 5° minoranza per entità numerica, i Tibetani, con 5,5 milioni sono la 9°. Solo queste due minoranze politicizzate e lautamente finanziate dall'estero danno problemi. Ci sarà una ragione.

"Le minoranze del Xinjiang sono stati esentati dalla politica del figlio unico e molti uiguri sono emigrati in altre parti della Cina, e di conseguenza la percentuale degli uiguri nella popolazione totale della Cina è aumentato costantemente." (wikipedia). Dunque si tratta di uno strano genocido. Gli yuguri sono in crescita rispetto agli Han nel complesso della popolazione cinese.

Autonomia regionale


La Costituzione cinese (1982) e le leggi relative all'autonomia etnica regionale (1984), garantiscono alle minoranze etniche delle regioni autonome numerosi diritti.

La costituzione traccia a grandi linee il sistema dell'autonomia regionale, mentre la Legge sull'autonomia regionale nazionale (LRNA) funziona come legislazione complementare per l'implementazione del sistema. 

L'art. 4 è destinato a regolare una materia di vitale rilievo per la Repubblica popolare cinese, definita, nel "preambolo" della Costituzione, uno "Stato unitario plurinazionale, foggiato in comune da ogni popolo nell'intero Paese". L'articolo intende assicurare le numerose nazionalità minoritarie nell'ambito dello Stato cinese che verranno loro riconosciuti i diritti e interessi legittimi, mantenendo e sviluppando i rapporti fra le nazionalità stesse sulla base dei principi dell'uguaglianza, della solidarietà e della mutua collaborazione. Ma mentre si bandisce ogni discriminazione ed oppressione nei confronti di qualsiasi gruppo etnico minoritario, allo stesso tempo si vieta rigidamente qualunque attività tendente a indebolire lo stretto vincolo unitario fra le nazionalità stesse o ad incoraggiare eventuali tendenze separatiste: "tutte le regioni autonome sono parti inalienabili della Repubblica popolare cinese".

In particolare, i poteri concessi alle regioni autonome sono contenuti nella sezione del capitolo 3 della costituzione: "Gli organi dell'autogoverno nelle regioni autonome nazionali". Alcuni degli articoli contenuti in questa sezione prevedono: la rappresentanza proporzionale al governo della regione autonoma (art. 114); l'autonomia nella gestione delle finanze (art. 117); la libertà di sviluppare autonomamente la propria lingua, cultura e religione (art. 119); l'organizzazione di forze di sicurezza locali per il controllo dell'ordine pubblico (art. 120). Secondo l'articolo 115, però, i diritti sopra elencati devono essere esercitati "nei limiti della loro autorità, come previsto dalla costituzione, dalla LRNA e da altre leggi". L'art. 116 concede alle regioni autonome ampia autorità e potere decisionale sull'"approvazione di leggi relative all'esercizio dell'autonomia e di altre, riguardanti specifici interessi economici e culturali delle etnie residenti nelle regioni interessate". Nello stesso articolo, continuando, si legge però che tutte le leggi relative all'esercizio dell'autonomia (la legislazione locale) "devono essere sottoposte al giudizio e all'approvazione dello Commitato Permanente del Congresso nazionale del popolo prima di diventare effettive". 
La Cina popolare riconosce largamente una sfera di autonomia alle varie nazionalità  a condizione che essa si sviluppi nel quadro unitario dello Stato cinese, e consente parimenti l'uso e lo sviluppo delle diverse lingue e dei  costumi tipici e tradizioni locali, purché ciò non ostacoli in alcun modo il sistema politico, economico e culturale socialista.
I primi articoli della LRNA sottolineano il carattere unitario dello Stato (artt. 5 e 7) e pongono l'accento sulla subordinazione al governo centrale, chiarendo così quali devono essere i limiti all'esercizio dell'autonomia (artt. 15 e 19). Si legge agli artt. 5 e 7: "Gli organi dell'autogoverno delle regioni autonome devono rispettare l'unità del paese e garantire che la costituzione e le altre leggi vengano osservate e implementate nelle regioni da loro amministrate"; "Gli organi dell'autogoverno devono mettere gli interessi dello stato sopra ogni altra cosa e fare tutto il possibile per assolvere ai compiti loro assegnati dalle alte istituzioni dello Stato". Infine, gli artt. 15 e 19 affermano che: "i governi del popolo di tutte le regioni autonome devono operare in qualità di organi amministrativi dello Stato sotto la guida unitaria del Consiglio di Stato e devono essere ad esso subordinati"; "le norme che regolano l'esercizio dell'autonomia e le leggi vigenti all'interno delle regioni autonome, devono essere sottoposte all'approvazione del Consiglio di Stato del Congresso nazionale del popolo prima di entrare in vigore". 
In altri articoli dell'LRNA, il principio del "give and take" emerge in modo più discreto. Ad esempio, la LRNA concede ancora, alle regioni autonome, il diritto di controllare le politiche relative all'educazione (artt. 36 e 37), alla cultura (art. 38), al progresso scientifico e tecnologico (art 39), agli scambi culturali interregionali (art. 42) e alla protezione dell'ambiente (art. 45). Di questo gruppo, solo l'art. 42, riguardante anche gli scambi a livello internazionale, riporta esplicitamente che tale diritto deve essere esercitato "nei limiti stabiliti dalle decisioni statali". 
Uno dei principi fondamentali su cui si basa l'esercizio dell'autonomia e dell'autogoverno è la divisione dei poteri tra il governo centrale e quello del territorio autonomo per quanto riguarda ad esempio il controllo dei porti, lo sfruttamento delle risorse naturali, le forze di polizia, e così via.  L'art. 31 della LRNA permette al Xinjiang di disporre autonomamente delle risorse industriali e naturali, dopo aver raggiunto delle quote stabilite dal governo centrale. Lo stesso avviene per quanto riguarda l'autonomia delle forze di polizia locali. Nell'art. 24 della LRNA si legge: "gli organi di autogoverno delle regioni autonome possono, in base a quanto stabilito dal sistema militare dello Stato, alle necessità pratiche locali e all'approvazione del Consiglio di Stato, organizzare forze di sicurezza locali per il mantenimento dell'ordine pubblico".
l'art. 11, che "garantisce a diversi gruppi etnici la libertà di professare il proprio credo religioso".

Star uigure

Risultati immagini per Dilraba Dilmurat
Dilreba Dilmurat

Non risulta che nella Germania di Hitler vi fossero star del cinema uigure. Dilraba Dilmurat, bellissima attrice uigura. attualmente è probabilmente l'attrice più popolare in Cina in questo momento, molto amata dai suoi fan.
Gulnezer Baxtiyar
Se la Cina sta perseguendo gli uiguri, allora perché più celebrità uyghur appaiono sulla tv cinese? Non solo Dilreba Dilmurat, ma Riyat Tayir, Merxat Yalkun, Umut Tursun, Mardan Omar, Gulnezer Baxtiyar.
Da Urumqi TV: Della serie "Gli uiguri non possono parlare la loro lingua"



1 commento:

  1. Mi piacerebbe sapere cosa sta succedendo in Cina nel post covid... ndssuno ne parla più

    RispondiElimina

Chi siamo

Debunkers dei miti sulla Cina. Avversari della teoria del China Collapse e del Social Volcano, nemici dei China Bashers.